Top menu

2008_controlucemn_w.jpg2008_acquitrino_w.jpg2011_cespuglio_w.jpg2012_campo-papaveri_w.jpg2011_schiumadonda_w.jpg2009_toscanasera_w.jpg2012_squarcio-di-luce_w.jpg2009_stagno_w.jpg2010_temporale_w.jpg2012_tre-alberi_w.jpg2009_tramonto2_w.jpg2009_tramonto_w.jpg2009_sorgere_w.jpg2011_marina_w.jpg2011_paes-invernale-1_w.jpg2009_incendio_w.jpg2011_paes-invernale-2_w.jpg2008_oltreorizzonte_w.jpg2012_nebbia-su-mantova_w.jpg2007_grandepino_w.jpg2009_mantovainrosso_w.jpg2010_steppa_w.jpg2011_forza-del-vento_w.jpg2011_settembre_w.jpg2009_sottobosco_w.jpg

imitazione

L’imitazione è un procedimento musicale tipico della tecnica del contrappunto: consiste nel presentare un disegno musicale con una voce dell’ordito polifonico (proposta o antecedente) e nel ripresentarlo (imitarlo) poco dopo con una diversa voce (risposta o conseguente).

La risposta può essere
• all’unisono, all’ottava, alla quinta, alla terza, ecc., superiori o inferiori = riprodotta all’unisono della proposta, o a qualsiasi intervallo di distanza da essa
perfetta/imperfetta (regolare/irregolare) = il conseguente riproduce rigorosamente o non rigorosamente gli intervalli melodici dell’antecedente
libera = il conseguente imita il disegno melodico dell’antecedente solo approssimativamente
ritmica = il conseguente ripropone solo il ritmo dell’antecedente
per moto retto = le linee melodiche di antecedente e conseguente presentano un parallelismo abbastanza rigoroso
per moto contrario = la linea melodica del conseguente procede all’opposto di quella dell’antecedente, ascendendo dove discende e viceversa
per moto retrogrado = il conseguente riproduce l’antecedente a ritroso dall’ultima nota alla prima
per aumentazione/diminuzione = il conseguente riproduce l’antecedente allungando o accorciando la durata delle note originarie.
Tutti questi artifici si possono impiegare anche in combinazione gli uni con gli altri.

La forma più rigorosa ed estensiva di imitazione è quella canonica, di cui sono massime espressioni il canone e la fuga.