PROLOGUE
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PROLOGO
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NARRATEUR Spectateurs! Vous allez entendre une version latine d’Œdipe-Roi. Afin de vous épargner tout effort d’oreille et de mémoire et comme l’opéra-oratorio ne conserve des scènes qu’un certain aspect monumental, je vous rappellerai, au fur et à mesure, le drame de Sophocle. Sans le savoir, Œdipe est aux prises avec les forces qui nous surveillent de l’autre côté de la mort. Elles lui tendent, depuis sa naissance, un piège que vous allez voir se fermer là. Voici le drame: Thèbes se démoralise. Après le Sphinx, la peste. Le Choeur supplie Œdipe de sauver sa ville. Œdipe a vaincu le Sphinx; il promet.
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NARRATORE Spettatori: state per ascoltare una versione in latino di Edipo Re. Per evitare di affaticarvi l'udito e la memoria e poiché nell'opera oratorio le scene sono fissate in una certa monumentalità, io discretamente vi anticiperò i momenti salienti del dramma di Sofocle. Senza esserne cosciente Edipo è alle prese col volere imperscrutabile ed arbitrario degli dei che fin dalla nascita gli tendono un laccio che voi qui vedrete stringersi inesorabilmente. Ecco il dramma: la città, di Tebe è malata, spaventata. Dopo la Sfinge, la peste. Il coro supplica Edipo, di salvare la sua città. Edipo, colui che ha vinto la Sfinge, promette.
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PREMIER ACTE |
ATTO PRIMO |
CHORUS Kaedit nos pestis, Theba peste moritur. E peste serva nos, qua Theba moritur. Œdipus, adest pestis, E peste libera urbem, Urbem serva morientem.
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CORO Ci uccide la, peste, di peste, Tebe muore. Dalla peste salvaci di cui Tebe muore. C'è la peste, Edipo; dalla peste libera la città, salva la città che muore. |
ŒDIPUS Liberi, vos liberabo a peste. Ego, clarissimus Œdipus, vos diligo. Eg’ Œdipus vos servabo.
CHORUS Serva, nos adhuc, serva urbem, Œdipus; serva nos clarissime Œdipus! Quid fakiendum, Œdipus, Ut liberemur?
ŒDIPUS Uxoris frater mittitur, Oraculum consulit, Deo mittitur Creo; Oraculum consulit, Quid fakiendum consulit. Creo ne commoretur.
(Créon arrive)
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EDIPO (aria e coro) Figli, vi libererò dalla peste. Io, l'illustre Edipo vi amo, io, Edipo, vi salverò.
CORO Salvaci ancora, salva la città, Edipo; salvaci, famosissimo Edipo! Che fare, Edipo, per essere liberati?
EDIPO Fu inviato il fratello di mia moglie a consultare l'oracolo, al dio Creante fu inviato; consulta l'oracolo, chiede che fare. Che Creante non indugi.
(compare Creonte)
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CHORUS Vale, Creo! Audimus. Vale, Creo! Kito, kito! Audituri te salutant.
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CORO Salve Creante ti ascoltiamo Salve Creante! Presto, presto, pronti a udirti ti salutiamo.
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NARRATEUR Voici, Créon, beau-frère d’Œdipe. Il revient de consulter l’oracle. L’oracle exige qu’on punisse le meurtre de Laius. L’assassin se cache dans Thèbes, il faut le découvrir coûte que coûte. Œdipe se vante de son adresse à deviner les énigmes. Il découvrira et chassera l’assassin.
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NARRATORE Ecco Creonte, cognato di Edipo. Creonte torna in città dopo aver consultato l'oracolo. L'oracolo esige che sia, vendicata, l'uccisione di Laio e l'oracolo rivela che l'assassino si nasconde in Tebe. Ad ogni costo bisogna scoprirlo. Edipo si vanta della sua abilità nello sciogliere gli enigmi. Egli scoprirà e scaccerà l'assassino.
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CREO Respondit deus: “Laium ulkiski, skelus ulkiski; Reperire peremptorem. Thebis peremptor latet. Latet peremptor regis, Reperire opus istum. Luere Thebas, Thebas a labe luere. Kaedem regis ulkiski, Regis Laii perempti. Thebis peremptor latet. Opus istum reperire, Quem depelli deus jubet. Jubet deus peremptorem depelli. Peste inficit Thebas.” Apollo dixit deus.
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CREONTE (aria) Rispose il dio: “Vendicare Laio, vendicare il delitto; trovare l'assassino. In Tebe si cela l'assassino. Si nasconde l'assassino del re, lo si deve trovare, purificare Tebe, dall'infame macchia lavare Tebe, vendicare l'assassino del re, del re Laio ucciso. In Tebe si cela l'assassino. È necessario trovare costui, che il dio ordina di scacciare. Ordina il dio di scacciare l'assassino. Di peste Tebe muore.” Così disse Apollo, il dio. |
ŒDIPUS Non reperias vetus skelus. Thebas eruam. Thebis incolit skelestus.
CHORUS Deus dixit, tibi dixit.
ŒDIPUS … tibi dixit. Mihi debet se dedere. Opus vos istum deferre. Thebas eruam. Thebis pellere istum. Vetus skelus non reperias.
CHORUS Thebis skelestus incolit.
ŒDIPUS Deus dixit... Sphynga solvi, carmen solvi, ego divinabo, iterum divinabo, clarissimus Œdipus. Thebas iterum servabo, Eg’ Œdipus carmen divinabo.
CHORUS Solve, solve, solve!
ŒDIPUS Pollikeor divinabo.
CHORUS Solve, Œdipus, solve!
ŒDIPUS Clarissimus Œdipus, Pollikeor divinabo.
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EDIPO (aria e coro) Se non scoprirai l'antico delitto, metterò Tebe sottosopra. In Tebe vive lo scellerato.
CORO (Così) parlò il dio, a te parlò.
EDIPO A te parlò. A me deve consegnarsi. Dovete denunciarlo. Metterò Tebe sottosopra. Lo si deve cacciare da Tebe. Non scoprirai l'antico delitto.
CORO In Tebe vive lo scellerato.
EDIPO Parlò il Dio... Sciolsi l'enigma della Sfinge, ancora una volta indovinerò, io, illustre Edipo, salverò nuovamente Tebe. Io, Edipo, indovinerò l'enigma.
CORO Scioglilo, scioglilo, scioglilo!
EDIPO Prometto che indovinerò (la verità).
CORO Scioglilo, Edipo, scioglilo!
EDIPO Io, l'illustre Edipo, indovinerò l'enigma.
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NARRATEUR Œdipe interroge la fontaine de vérité: Tirésias, le devin. Tirésias évite de répondre. Il n’ignore plus qu’Œdipe est joué par les dieux sans coeur. Ce silence irrite Œdipe. Il accuse Crèon de vouloir le trône et Tirésias d’être son complice. Révolté par cette attitude injuste, Tirésias se décide. La fontaine parle. Voici l’oracle. L’assassin du roi est un roi.
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NARRATORE Edipo interroga la fonte della verità: Tiresia, Tiresia. il vate. Tiresia sa che ormai gli dei senza cuore si prendono gioco di Edipo ed evita di rispondergli. Questo silenzio irrita Edipo. Egli accusa Creonte di volere il suo trono e Tiresia d'esserne il complice. Sdegnato per questa ingiusta accusa Tiresia si decide a parlare. Ecco l'oracolo: l'assassino del re è un re!
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CHORUS Delie, expectamus, Minerva, filia Iovis, Diana in trono insidens, Et tu, Phaebe insignis iaculator, Succurite nobis! Ut praeceps ales ruit malum et premitur funere funus et corporibus corpora inhumata. Expelle, everte in mare atrokem istum Martem Qui nos urit inermis dementer ululans. Et tu, Bacche, cum taeda advola nobis urens infamen inter deos deum.
(Tirésias arrive)
Salve, Tiresias, homo clare, vates! Dic nobis quod monet deus, dic kito, sacrorum docte, dic!
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CORO Dio di Delo, siamo in attesa, Minerva, figlia di Giove, Diana, che siedi sul trono, e tu Febo, illustre arciere, veniteci in aiuto. Come rapido alato si avventa il morbo e morte segue incalzando morte, e corpi si accatastano su corpi insepolti. Scaccia, respingi nel mare questo spaventoso flagello, che ci tormenta senza armi, con folle ululato. E tu Bacco, affrettati con la fiaccola bruciando questo dio ignobile tra gli dei.
(compare Tiresia)
Salve Tiresia, uomo illustre, vate, Dicci ciò che il dio consiglia, parla presto, tu, che conosci il sacro!
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TIRESIAS Dikere non possum, dikere non liket, dickere nefastum; Œdipus, non possum. Dikere ne cogas! Cave ne dicam.! Clarissime Œdipus, takere fas.
ŒDIPUS Takiturnitas t’accusat: tu peremptor!
TIRESIAS Miserande, dico, quod me accusas, dico. Dicam quod dixit deus; nullum dictum kelabo. Inter vos peremptor est, apud vos peremptor est, Cum vobis, vobiscum est! Regis est rex peremptor. Rex kekidit Laium, rex kekidit regem. Deus regem accusat; peremptor rex! Opus Thebis pelli regem. Rex skelestus urbem foedat, rex peremptor regis est.
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TIRESIA (aria) Non posso parlare non è lecito parlare, empio è parlare; Edipo, non posso. Non costringermi a parlare, bada ch'io non parli. Illustre Edipo, è doveroso tacere.
EDIPO Il silenzio ti accusa: tu sei l'assassino.
TIRESIA Infelice, parlo. Poiché mi accusi, parlo. Dirò ciò che il dio disse; non un detto nasconderò: tra voi è l'assassino, insieme con voi. Un re è l'assassino del re, Il re uccise Laio, Il re uccise il re, l'assassino è il re! Bisogna cacciare da Tebe il re. il dio accusa il re, Un re colpevole insozza la città, l'assassino del re è un re.
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ŒDIPUS Invidia fortunam odit. Creavistis me regem! Servavit vos carminibus et creavistis me regem. Solvendum carmen cui erat? Tibi, homo clare, vates; a me solutum est et creavistis me regem. Invidia fortunatam odit. Nunc vult quidam munus meum. Creo vult munus regis. Stipendiarius es, Tiresia! Hoc fakinus ego solvo! Creo vult rex fieri. Quis liberavit vos carminibus? Amiki, amiki! Eg’ Œdipus clarus, ego. Invidia fortunam odit. Volunt regem perire, vestrum regem perire, clarum Œdipodem, vestrum regem.
(Jocaste arrive)
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EDIPO (aria) L'invidia odia, la buona sorte. Mi faceste re. Vi salvai dagli enigmi e mi faceste re. Chi doveva sciogliere l'enigma? Tu, uomo illustre, vate; io lo sciolsi e mi faceste re. L'invidia odia la buona sorte. Ora qualcuno vuole il mio posto, Creonte vuole diventare re. Prezzolato sei, Tiresia! Questo delitto sono io che lo svelo! Creonte vuole diventare re. Chi vi liberò dagli enigmi? Amici! Io, l'illustre Edipo, io. L'invidia odia la buona sorte. Vogliono mandare in rovina il re, mandare in rovina il vostro re, l'illustre Edipo, il vostro re.
(arriva Giocasta)
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CHORUS Gloria! Laudibus, regina Iocasta in pestilentibus Thebis. Laudibus, regina nostra! Laudibus Œdipus uxor. Gloria!
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CORO Gloria, Lodi alla regina Giocasta In Tebe afflitta dalla peste. Lodi alla nostra regina. Lodi alla moglie di Edipo. Gloria! |
DEUXIÈME ACTE
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ATTO II |
NARRATEUR La dispute des princes attire Jocaste. Vous allez l’entendre les calmer, leur faire honte de vociférer dans une ville malade. Elle ne croit pas aux oracles. Elle prouve que les oracles mentent. Par exemple on avait prédit que Laius mourrait par un fils d’elle; or Laius a été assassiné par des voleurs au carrefour des trois routes de Daulie et de Delphes. Trivium! Carrefour! Retenez bien ce mot. Il épouvante Œdipe. Il se souvient qu’arrivant de Corinthe, avant sa rencontre avec le sphinx, il a tué un vieillard au carrefour des trois routes. Si c’est Laius, que devenir? Car il ne peut retourner à Corinthe, l’oracle l’ayant menacé de tuer son père et d’épouser sa mère. Il a peur.
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NARRATORE La, disputa, dei principi attira, Giocasta. Voi la udrete calmarli, rinfacciar loro di altercare in una, città malata. Giocasta non dà, fiducia agli oracoli e da le prove che gli oracoli mentono. Per esempio: il vaticinio affermava che il destino di Laio sarebbe stato di morire per mano di un figlio nato dalla loro unione. Ebbene: come si sa lo uccisero dei predoni forestieri alla convergenza di tre strade. Trivio. Incrocio di strade, Trivium. Tenete a mente questa parola. Perché questa parola spaventa Edipo. Egli ricorda che al suo arrivo da Corinto, prima di incontrarsi con la Sfinge, ha ucciso un vecchio all'incrocio di tre strade. E se quel vecchio era Laio, che fare ? Egli sa che non può tornare a Corinto. Egli sa che deve stare lontano dalla città, in cui vivono il padre Polibo e la Madre Merope perché l'oracolo ha minacciato che un giorno egli ucciderà, il padre e sposerà la madre. Edipo ha paura.
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CHORUS Gloria! Laudibus, regina Iocasta in pestilentibus Thebis. Laudibus, regina nostra! Laudibus Œdipus uxor. Gloria!
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CORO Gloria, Lodi alla regina Giocasta In Tebe afflitta dalla peste. Lodi alla nostra regina. Lodi alla moglie di Edipo. Gloria! |
IOCASTA Nonn’ erubescite, reges, clamare, ululare in aegra urbe domestikis altercationibus? Nonn’ erubeskite in aegra urbe clamare, vestros domesticos clamores? Coram omnibus clamare, coram omnibus domesticos clamores clamare in aegra urbe, reges, nonn’ erubescite?
Ne probentur oracula. quae semper mentiantur. Oracula – mentita sunt oracula Cui rex interfikiendus est? Nato meo. Age, rex peremptus est.
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GIOCASTA (aria) Non arrossite di vergogna, o signori, a gridar e e urlare nella città malata per personali contese? Non vi vergognate a gridare nella città malata le vostre private liti? Gridare davanti a tutti, davanti a tutti discutere scompostamente private liti, gridare nella città malata, o signori, non arrossite di vergogna?
Non si presti fede agli oracoli che sempre mentono. Oracoli - mentirono gli oracoli. Chi doveva uccidere il re? Mio figlio. Ebbene, il re fu ucciso.
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IOCASTA Laius in trivio mortuus, Ne probentur oracula, quae semper mentiantur. Laius in trivio mortuus, Cave oracula!
CHORUS Trivium, trivium...
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GIOCASTA (aria con coro) Laio morì ad un trivio. Non si presti fede agli oracoli che sempre mentono. Laio morì ad un trivio. Guardati dagli oracoli.
CORO Trivio, trivio...
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ŒDIPUS Pavesco subito, Iocasta. Pavesco, maxime, Iocasta, audi: locuta es de trivio? Ego senem kekidi. Cum Corintho exkederem, kekidi in trivio, kekidi, Iocasta, senem.
IOCASTA Oracula mentiuntur, semper oracula mentiuntur. Œdipus, cave oracula quae mentiantur. Domum kito redeamus, non est consulendum.
ŒDIPUS Pavesco, maxime pavesco, pavesco subito, Iocasta. Pavor magnus, Iocasta, in me inest. Subito pavesco, uxor Iocasta. Nam in trivio kekidi senem. Volo consulere, consulendum est, Iocasta. Volo videre pastorem. Skeleris superest spectator. Iocasta, consulendum, volo consulere. Skiam!
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EDIPO (duetto) D'improvviso ho paura, Giocasta, una grande paura. Ascolta Giocasta: hai parlato di un trivio? Io uccisi un vecchio, venendo da Corinto, lo uccisi a un incrocio di tre strade, là, Giocasta, uccisi un vecchio.
GIOCASTA Mentono gli oracoli, gli oracoli mentono sempre, Edipo, guardati dagli oracoli, che sono sempre falsi. Torniamo presto et casa, non li si deve consultare.
EDIPO Ho paura, una grande paura, d'improvviso ho paura, Giocasta; un grande terrore, Giocasta, è in me. D'improvviso ho paura, Giocasta, consorte. Poiché ad un trivio uccisi un vecchio. Voglio indagare, Giocasta, bisogna domandare, voglio vedere il pastore. Vive ancora un testimone del delitto. Bisogna interrogarlo Giocasta, voglio indagare. Saprò!
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NARRATEUR Le témoin du meurtre sort de l’ombre. Un messager annonce à Œdipe la mort de Polybe et lui révèle qu’il n’était que son fils adoptif. Jocaste comprend. Elle tente de tirer Œdipe en arrière. Elle se sauve. Œdipe la croit honteuse d’être une femme de parvenu. Cet Œdipe, si fier de deviner tout! Il est dans le piège. Il est le seul à ne pas s’en apercevoir. La vérité le frappe sur la tête. Il tombe. Il tombe de haut.
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NARRATORE Esce dall'ombra colui che fu presente all'uccisione. Un messaggero annuncia ad Edipo la morte di Polibo e svela ch'egli n'era solo il figlio adottivo. Giocasta capisce e tenta di trattenere Edipo dall'abisso fuggendo. Edipo crede che sia per la vergogna di essere la moglie di un uomo di bassa stirpe. Questo Edipo, così orgoglioso di saper tutto indovinare! È preso nel laccio ed è il solo a non capire. La verità gli si abbatte sul capo. Egli cade. Cade dall'alto.
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CHORUS Adest omniskius pastor, et nuntius horribilis.
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CORO Sono qui il pastore che tutto sa, e un messaggero che porta un'orrenda notizia.
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NUNTIUS Mortuus est Polybus. Senex mortuus Polybus.
CHORUS Mortuus est Polybus. Mortuus senex Polybus.
NUNTIUS Polybus non genitur Œdipodis; a me keperat Polybus, ego attuleram regi.
CHORUS Verus non fuerat pater Œdipodis.
NUNTIUS Falsus pater per me!
CHORUS Falsus pater per te !
NUNTIUS Reppereram in monte puerum Œdipoda derelictum in monte parvulum Œdipoda, foratum pedes, vulneratum pedes, parvulum Œdipoda. Reppereram in monte. Attuleram pastori puerum Œdipoda.
CHORUS Reskiturus sum monstrum, monstrum reskiscam. Deo claro, Œdipus natus est. Deo et nympha montium in quibus repertus est.
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MESSAGGERO (aria con coro) Polibo è morto, È morto il vecchio Polibo.
CORO Polibo è morto È morto il vecchio Polubo.
MESSAGGERO Polibo non ha generato Edipo; da me Polibo l'aveva preso, io l'avevo portato al re.
CORO Non era il vero padre di Edipo.
MESSAGGERO Padre adottivo, per opera mia!
CORO Padre adottivo, per opera tua!
MESSAGGERO Avevo trovato su un monte Edipo, bambino, abbandonato su un monte il piccolo Edipo, coi piedi forati, coi piedi feriti. Avevo trovato su un monte e portato a un pastore Edipo bambino.
CORO Sto per apprendere un prodigio, conoscerò un miracolo. Da un grande dio nacque Edipo, da un dio e da una ninfa dei monti su cui fu trovato.
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PASTOR Oportebat takere, nunquam loqui. Sane repperit parvulum Œdipoda. A patre, a matre in monte derelictum, pedes laqueis foratum. Utinam ne dikeres; hoc semper kelandum inventum esse in monte derelictum parvulum. Parvum Œdipoda. Oportebat takere, nunquam loqui.
(Jocaste disparait)
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PASTORE (aria) Tacere si doveva, mai parlare. In verità trovò il piccolo Edipo dal padre e dalla madre abbandonato su un monte, coi piedi forati da una corda. Oh, non avessi tu parlato: sempre si doveva nascondere che su un monte era stato trovato, abbandonato il piccolo, il bambino Edipo, abbandonato sul monte. Tacere si doveva, mai parlare.
(Giocasta scompare)
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ŒDIPUS Nonne monstrum reskituri, quis Œdipus? genus Œdipodis skiam. Pudet Iocastam, fugit, pudet Œdipi exulis, Pudet Œdipodis generis. Sciam Œdipodis genus; genus meum skiam. Nonne monstrum rescituri, genus exulis mei. Ego exul exsulto.
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EDIPO (aria) Sta dunque per essere svelato il prodigio? Si saprà chi è Edipo, conoscerò l'origine di Edipo. Si vergogna Giocasta, fugge, si vergogna dell'origine di Edipo. Si vergogna perché Edipo è un esule. Conoscerò l'origine di Edipo, saprò la mia stirpe, sarà svelato dunque il prodigio, la mia origine di esule. Io, esule, esulto. |
PASTOR et NUNTIUS In monte reppertus est, a matre derelictus; a matre derelictum, in montibus repperimus. Laio Iocastaque natus!
CHORUS Natus Laio et Iocasta!
PASTORE e MESSAGGERO Peremptor Laii parentis! Coniux Iocastae parentis! Utinam ne dikeres, Oportebat tacere, Nunquam dikere istud:
PASTOR, NUNTIUS et CHORUS A Iocasta derelictum in monte reppertus est.
(Berger et Messager sortent)
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PASTORE e MESSAGGERO (duetto con coro) Su un monte fu ritrovato il bimbo abbandonato dalla madre; sui monti ritrovammo il bambino abbandonato dalla madre. Figlio di Laio e Giocasta!
CORO Figlio di Laio e Giocasta!
PASTORE e MESSAGGERO Assassino del padre Laio! Sposo della madre Giocasta! Oh, non avessi parlato, tacere si doveva, mai dire ciò:
PASTORE e MESSAGGERO che fu abbandonato da Giocasta, fu ritrovato su un monte.
(Il pastore e il messaggero si allontanano)
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ŒDIPUS Natus sum quo nefastum est, concubui qui nefastum est, kekidi quem nefastum est. Lux facta est!
(Le Messager apparait)
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EDIPO (aria) Sacrilegio fu la mia nascita, sacrilegio le nozze, sacrilegio l'uccisione. Luce è stata fatta.
(compare il Messaggero)
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NARRATEUR Et maintenant, vous allez entendre le monologue illustre “La tête divine de Jocaste est morte”, monologue où le messager raconte la fin de Jocaste. Il peut à peine ouvrir la bouche. Le choeur emprunte son rôle et l’aide à dire comment la reine s’est pendue et comment Œdipe c’est crevé les yeux avec son agrafe d’or. Ensuite c’est l’épilogue. Le roi est pris. Il veut se montrer à tous, montrer la bête immonde, l’inceste, le parricide, le fou. On le chasse avec une extrême douceur. Adieu, adieu, pauvre Œdipe! Adieu Œdipe; on t’aimait.
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NARRATORE Ed ora udrete il monologo illustre «la testa divina di Giocasta è morta» monologo in cui il messaggero racconta la fine di Giocasta. A fatica riesce ad aprire la bocca. Il coro subentra e lo aiuta a raccontare come la regina si sia impiccata e come Edipo si sia trafittogli occhi con la sua fibula d'oro. Ed è l'epilogo. Il re è preso, vuole mostrarsi a tutti, mostrare l'immonda bestia, l'incestuoso, il parricida, il pazzo. Lo scacciano. Lo scacciano con infinita dolcezza. Addio, addio povero Edipo. Addio Edipo: eri a noi caro.
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NUNTIUS Divum Iocastae caput mortuum!
CHORUS Mulier in vestibulo comas lakerare. Claustris occludere fores, exclamare. Et Œdipus irrumpere irrumpere et pulsare, et Œdipus pulsare, ululare.
NUNTIUS Divum Iocastae caput mortuum!
CHORUS Et ubi evellit claustra, suspensam mulierem omnes conspexerunt. Et Œdipus praekeps ruens illam exsolvere, illam collacare. Et aurea fibula et avulsa fibula oculos effodire; ater sanguis rigare.
NUNTIUS Divum Iocastae caput mortuum!
CHORUS Sanguis ater rigabat, ater sanguis prosiliebat; et Œdipus exclamare et sese detestari. Omnibus se ostendere. Belvam vult extendere. Aspikite fores pandere, spectaculum aspikite spectaculum omnium atrokissimum.
NUNTIUS Divum Iocastae caput mortuum!
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MESSAGGERO (aria con coro) La divina Giocasta è morta!
CORO La donna nell'atrio si strappava le chiome. Con catenacci fece chiudere le porte, e gridava. Edipo si precipita dentro, e bussa con forza, Edipo bussa e urla.
MESSAGGERO La divina Giocasta è morta!
CORO E quando ha infranto i catenacci tutti videro la donna impiccata. Ed Edipo precipitandosi la scioglieva dal laccio, la poneva a terra. E strappata un'aurea fibbia si cavava gli occhi; torbido sangue scorreva.
MESSAGGERO La divina Giocasta è morta!
CORO Torbido sangue scorreva; Torbido sangue sgorgava; Edipo grida forte e si maldedice. Si mostra a tutti. La belva vuole mostrarsi Guardate si aprono le porte, guardate il triste spettacolo, di tutti il più orrendo.
MESSAGGERO La divina Giocasta è morta!
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CHORUS Ekke! Regem Œdipoda, foedissimum monstrum monstrat, foedissimam beluam. Ellum, regem occaecatum! Rex parrikida, miser Œdipus, miser rex Œdipus carminum coniector. Adest! Ellum! Regem Œdipoda! Vale, Œdipus! Te amabam, te miseror. Miser Œdipus, oculos tuos deploro. Vale, Œdipus, miser Œdipus noster. Te amabam, Œdipus. Tibi valedico, Œdipus, tibi valedico.
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CORO Ecco! Il re Edipo mostra l'osceno mostro, la turpissima bestia. Ecco il re Edipoi Ecco il re acciecatol Il re parricida, l'infelice Edipo, l'infelice Edipo, interprete di enigmi. Eccolo, è qui il re Edipo! Addio, Edipo, ti avevo caro, ho pietà di te. Infelice Edipo, piango per i tuoi occhi. Addio, Edipo nostro infelice Edipo, ti volevo bene, Edipo. Addio, Edipo, addio.
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- FIN -
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- Fine -
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