“Ave mundi spes Maria”
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- Categoria: Medioevo
- Ultima modifica il Domenica, 24 Marzo 2013 17:05
- Pubblicato Mercoledì, 24 Settembre 2008 16:58
- Scritto da quomodo
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Sequentia “Ave mundi spes, Maria”
Questo testo, e la melodia relativa, sono tratti da manoscritti del XIV sec. contenenti il repertorio liturgico mariano della cattedrale di Notre-Dame di Turnai.
Nota metrica: la costruzione è metricamente molto variata: terzine di dimetri trocaici chiusi da un catalettico (copulae 1,4,7) o tutti catalettici (3); distici di dimetri trocaici pieni (9) o di un pieno e un catalettico (2), o di due trochei e un dimetro catalettico (5); terzine di versi di tre o quattro giambi (6,8). Le rime sono di norma del tipo aax, bbx (aaa, bbb nella copula 8); nei versi catalettici prevalgono, al solito, gli omoteleuti semplici. Da notare la rima-al-mezzo della copula 2, e l’omoteleuto -itur in variazione di accento nella 7.
1a. Ave mundi spes, Maria, 1b. Ave virgo singularis, |
Ave speranza del mondo, Maria, ave mite, pia, ave piena di grazia. Ave vergine unica, preannunciata nel rovo che non subiva il fuoco. |
2a. Ave rosa - speciosa, 2b. Cuius fructus - nostri luctus |
Ave splendida rosa, ave virgulto di Iesse. il tuo frutto ha sciolto i legami del nostra colpa. |
3a. Ave cuius viscera, 3b. Ave carens simili: |
Ave a te, le cui viscere, contro il patto della morte, hanno generato un figlio. Ave, donna senza pari: hai ridato la gioia al mondo da tempo in lacrime. |
4a. Ave virginum lucerna, 4b. Ave virgo de qua nasci, |
Ave lampada delle vergini, che fece rifulgere la luce divina a chi giaceva nelle tenebre. Ave vergine, dalla quale il re dei cieli volle nascere, e nutrirsi del suo latte. |
5a. Ave gemma, 5b. Ave Sancti |
Ave gemma, lampadario del cielo. Ave sacrario dello Spirito Santo. |
6a. O quam mirabilis 6b. In qua per Spiritum |
O quanto stupenda quanto lodabile, è questa verginità! In essa rifulse la fecondità prodotta dallo Spirito Santo. |
7a. O quam sancta, quam serena, 7b. Per quam servitus finitur, |
O quanto santa, quanto serena quanto benigna, quanto dolce crediamo la Vergine. Grazie a lei la schiavitù finisce, la porta del cielo si apre e la libertà ci è ridonata. |
8a. O castitatis lilium, 8b. Ne nos pro nostro vicio |
O giglio di castità, prega tuo Figlio, che è la salvezza di tutti,. che per la nostra colpa, nel tremendo giudizio finale non ci infligga la condanna. |
9a. Sed nos tua sancta prece, 9b. Collocet in lucis domo. |
Ma per la tua santa preghiera, liberati dalla macchia di peccato, ci accolga nella casa della luce. Ogni uomo dica “amen”. Amen. |
Guida all’ascolto
I caratteri della melodia sono quelli tipici della sequenza di tipo maturo (vittorino): andamento prevalentemente sillabico; melodia scandita in incisi netti sui singoli versi, e replicata in ogni coppia di strofe. Da rilevare la tendenza in molte copulae ad uguagliare la linea melodica del verso finale, a modo di rima musicale. Interessante pure l’unico melisma significativo all’inizio delle strofe di 8, in corrispondenza dell’interiezione vocativa «o». La melodia della copula 7 ha un fortissimo carattere di identità tematica, facilitato certo dalla struttura bipartita dei primi due versi: ha la netta impronta di un tema musicale in senso moderno.