Verlaine, “Arte poetica”
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- Ultima modifica il Venerdì, 17 Maggio 2013 18:39
- Pubblicato Venerdì, 17 Maggio 2013 18:37
- Scritto da quomodo
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Verlaine: i begli occhi da dietro un velo
I simbolisti come Orazio
Paul Verlaine (1844-1896)
da Cose lontane, cose recenti (1874; 1884)
ARTE POETICA
Musica, prima d’ogni altra cosa,
e perciò preferisci il verso Dispari
più vago e più solubile nell’aria,
senza nulla che pesi o posi.
Bisogna pure che le parole
tu le scelga non senza qualche equivoco:
nulla è meglio del canto ambiguo, dove
l’Indeciso al Preciso si sposa.
Sono i begli occhi da dietro un velo,
la gran luce che trema a mezzogiorno,
è, per un tiepido cielo d’autunno,
la farragine azzurra delle stelle!
La Sfumatura è ciò che ci vuole,
non il Colore, soltanto l’alone!
Oh, fidanzi la sfumatura sola
il sogno al sogno, il flauto al corno!
Fuggi l’Arguzia che assassina,
lo Spirito tagliente e il Riso impuro,
per cui piangono gli occhi dell’Azzurro,
tutto aglio di bassa cucina!
Strangola l’eloquenza, e sull’aire
di questa energia, fa’ attenzione,
che la Rima abbia un po’ di discrezione,
altrimenti, dove andrà a finire?
O chi dirà i torti della Rima!
Quale fanciullo sordo o negro folle
ci forgiò questo gioiello da un soldo
vacuo e falso sotto la lima?
Musica e sempre musica ancora!
Sia il tuo verso la cosa che dilegua
e senti che con anima irrequieta
fugge verso altri cieli, altri amori.
Sia il tuo verso la buona avventura
sparsa al vento frizzante del mattino
che porta odori di menta e di timo...
E tutto il resto è letteratura.
(trad. L. Frezza)