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Categoria: Programma di 5ª
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Ultima modifica il Sabato, 26 Aprile 2014 11:17
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Pubblicato Venerdì, 21 Febbraio 2014 11:06
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Scritto da quomodo
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Leopardi: l’infinita vanità del tutto
La sua sintesi della propria vita
Giacomo Leopardi (1798-1837)
dai Canti, xxviii (1833-35)
Nota metrica: idillio, libera alternanza di endecasillabi e settenari, con rime sparse.
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A SE STESSO |
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Or poserai per sempre, Stanco mio cor. Perì l’inganno estremo, Ch’eterno io mi credei. Perì. Ben sento, In noi di cari inganni, Non che la speme, il desiderio è spento. Posa per sempre. Assai Palpitasti. Non val cosa nessuna I moti tuoi, né di sospiri è degna La terra. Amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. T’acqueta omai. Dispera L’ultima volta. Al gener nostro il fato Non donò che il morire. Omai disprezza Te, la natura, il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera, E l’infinita vanità del tutto.
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Significante.
Significato.
• Leopardi, "A se stesso" = testo con note