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Esodo, Il passaggio del Mar Rosso

Esodo: un evento, tre narrazioni

Un montaggio di tradizioni

 

Esodo 13,17 – 14,31

 

Nel racconto biblico del passaggio del Mar Rosso (in realtà il testo parla di “mare delle canne”), confluiscono ben tre diverse tradizioni, caratterizzate dal nome attribuito a Dio: ‘Jhwh’ nella più antica, detta quindi tradizione Javista (J); ‘Elohim’ nella seconda, per cui è detta tradizione Eloista (E); la terza è invece una elaborazione posteriore, solenne e liturgica, proveniente da ambienti sacerdotali, perciò convenzionalmente definita tradizione Sacerdotale (P). Le tre narrazioni – come d’uso nei testi sacri, perché niente che è Parola di Dio vada perduto – sono accolte praticamente tali e quali nella redazione finale e giustapposte sequenza per sequenza, una dietro l’altra, anche quando nei dettagli potrebbero apparire contraddittorie. Un indizio evidente di questo procedimento costruttivo è il fatto che, se si leggono sequenzialmente le singole redazioni, si può riscontrare in ogni caso una narrazione sufficientemente completa dell’evento. Il narratore javista parla della presenza di Dio come nube e come fuoco, e presenta l’apertura del mare come un fenomeno straordinario di bassa marea; il narratore eloista aggiunge alcuni particolari bellici e ribadisce la protezione dell’angelo di Dio; infine il racconto sacerdotale mette in scena direttamente Dio, che come in un rito suggerisce a Mosè le parole da dire, e presenta il passaggio come una grande processione in un tempio costituito dal mare che fa ala al popolo che lo attraversa.

nero = tradizione Jahvista (J)
verde = tradizione Eloista (E)
rosso = tradizione Sacerdotale (P)
blu = aggiunta redazionale

 

13

l7 Quando il faraone mandò via il popolo, Elohim non fu contento che prendessero la strada della terra dei Filistei, in quanto era la più breve, poiché Elohim disse: «Perché il popolo non si penta quando vedrà la guerra e ritornino in Egitto». 18 Elohim fece girare il popolo per la strada del deserto del mare delle canne: ben equipaggiati, i figli d’Israele salirono dalla terra d’Egitto.

19 Mosè prese le ossa di Giuseppe con sé, perché aveva fatto giurare ai figli d’Israele così: “Elohim vi visiterà; farete allora salire le mie ossa di qui con voi”.

20 Partirono da Succot e si accamparono a Etam, ai margini del deserto.

21 Jhwh andava davanti a loro, di giorno con una colonna di nube per condurli nella strada e di notte con una colonna di fuoco per illuminarli, perché potessero andare di giorno e di notte. 22 Davanti al popolo non si ritirava la colonna di nube di giorno né la colonna di fuoco la notte.

14

1 Jhwh parlò a Mosè dicendo: 2 «Di’ ai figli d’Israele di ritornare e di accamparsi di fronte a Pi-Achirot, tra Migdol e il mare, di fronte a Baal-Zefon: vi accamperete davanti a quel luogo, ai bordi del mare. 3 Il faraone dirà in riferimento ai figli d’Israele: “Vagano qua e là nel paese; il deserto si è chiuso su di loro”. 4 E indurirò il cuore del faraone e li inseguirà, e io prenderò gloria dal faraone e da tutto il suo esercito, e l’Egitto saprà che io sono Jhwh». E fecero così.

5 Fu annunciato al re d’Egitto che il popolo era fuggito, e il cuore del faraone e dei suoi servi si rivoltò verso il popolo, e dissero: «Perché abbiamo fatto questo: di mandar via Israele dal nostro servizio?». 6 Fece preparare il suo carro e prese con sé il suo popolo. 7 Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto, con il terzo uomo su ognuno di quelli.

8 Jhwh indurì il cuore del faraone, re d’Egitto, e questi inseguì i figli d’Israele; e i figli d’Israele uscirono con mano alta. 9 Gli Egiziani li inseguirono e li raggiunsero quando erano accampati presso il mare tutti i cavalli, i carri del faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito a Pi-Achirot, davanti a Baal-Zefon.

10 Il faraone si avvicinava: i figli d’Israele alzarono gli occhi, ed ecco gli Egiziani si muovevano dietro a loro, ed ebbero molta paura, e i figli d’Israele gridarono verso Jhwh. 11 Dissero a Mosè: «Eravamo forse senza tombe in Egitto, per portarci a morire nel deserto? Perché hai fatto questo, di farci uscire dall’Egitto? 12 Non era forse questo che ti dicevamo in Egitto: lasciaci stare a lavorare in Egitto, perché è meglio per noi lavorare in Egitto, che morire nel deserto?». 13 Mosè disse al popolo: «Non temete: siate saldi e vedrete la salvezza che Jhwh vi farà oggi: poiché gli Egiziani che vedete oggi non li vedrete mai più. 14 Jhwh combatterà per voi, e voi sarete tranquilli».

15 Jhwh disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Di’ ai figli d’Israele di partire. 16 E tu alza il tuo bastone e stendi la tua mano sopra il mare, e si separi, e i figli d’Israele passino in mezzo al mare all’asciutto. 17 Ed io, ecco, indurisco il cuore degli Egiziani: li seguiranno ed io trarrò gloria dal faraone, da tutto il suo esercito, i suoi carri e i suoi cavalieri, 18 e l’Egitto saprà che io sono Jhwh, quando trarrò gloria dal faraone, dai suoi carri e cavalieri».

19 E l’angelo di Elohim, che andava davanti all’accampamento d’Israele, si mosse e andò dietro a loro, e anche la colonna di nube si mosse davanti a loro e stette dietro a loro. 20 E venne tra l’accampamento degli Egiziani e l’accampamento d’Israele, e maledisse la notte: e tutta la notte non ci si avvicinò l’uno all’altro.

21 Mosè stese la sua mano sopra il mare

e Jhwh mosse il mare con un forte vento dell’est tutta la notte, e mise a secco il mare.

Il mare si separò. 22 I figli d’Israele vennero in mezzo al mare all’asciutto, e l’acqua era per loro un muro a destra e a sinistra. 23 Gli Egiziani inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri, i suoi cavalieri giunsero dietro a loro in mezzo al mare.

24 Nella veglia del mattino Jhwh guardò l’accampamento egiziano attraverso la colonna di fuoco e la nube, e mise la confusione nell’accampamento egiziano. 25 Fece deviare la ruota dei loro carri, per cui guidavano a fatica. Gli Egiziani dissero: «Fuggiamo davanti a Israele, perché Jhwh combatte per loro contro l’Egitto».

26 Jhwh disse a Mosè: «Stendi la tua mano sopra il mare, e l’acqua torni sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri».

27 Mosè stese la sua mano sul mare:

verso il mattino il mare tornò al suo posto (stabile), gli Egiziani fuggirono di fronte ad esso, e Jhwh si sbarazzò degli Egiziani nel mezzo del mare.

28 L’acqua ritornò e coprì i carri, i cavalieri e tutto l’esercito del faraone, che veniva dietro a loro nel mare: di loro non ne restò neppure uno. 29 E i figli d’Israele andarono all’asciutto in mezzo al mare, e l’acqua fu per loro un muro a destra e a sinistra.

30 Quel giorno Jhwh salvò Israele dalla mano dell’Egitto, e Israele vide gli Egiziani morti ai bordi del mare. 31 Israele vide la grande potenza che Jhwh aveva usato contro l’Egitto e il popolo temette Jhwh: credettero a Jhwh e a Mosè, suo servo.

[trad. CEI con adattamenti]

 

 Per approfondire

Se vuoi leggere una versione di questo testo con breve introduzione e qualche nota per i concetti più complessi, puoi vedere ad es. nel sito BibbiaEdu, nella sezione “Bibbia CEI 2008” (ultima traduzione pubblicata dalla CEI):

Esodo, capitolo 13; capitolo 14

 Proposta di lavoro