Montale, "Meriggiare"
- Dettagli
- Categoria: Programma di 5ª
- Ultima modifica il Lunedì, 19 Maggio 2014 11:54
- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2013 23:09
- Scritto da quomodo
- Visite: 3886
Montale: cocci aguzzi di bottiglia
Poesia come sabbia in bocca
Eugenio MONTALE (1896-1981)
da Ossi di seppia (1920-1927)
Nata nel 1916, questa poesia che è una delle più famose appartiene cronologicamente alla preistoria di Montale, pur contenendo già in sé tutti gli elementi della maturità del poeta: dal paesaggio basato sulla precisa osservazione degli aspetti naturali e sulla recezione dei suoni, alla lingua che gioca sull’intreccio delle assonanze e sull’onomatopea, alla precisa allusività dei simboli. Si delinea così al di là di ogni evasione fantastica, di ogni abbandono idillico, quello che è l’ambiente arido dell’uomo, fatto sguardo stupito e pietrificato. Ma la petrosità, appunto, non è tanto una questione di contenuto, la petrosità è piuttosto un fatto di stile, di fulminea ed essenziale sintassi, quell’arte di incidere le parole come pietre dure, secondo ha suggerito qualcuno” (G. Getto).
(da Tutte le opere, a cura di Giacinto Spagnoletti, Bruno Mondadori)
MERIGGIARE | |
Meriggiare pallido e assorto |
|
5 |
Nelle crepe del suolo o su la veccia |
10 |
Osservare tra frondi il palpitare |
15 |
E andando nel sole che abbaglia |
Per approfondire |
• "Meriggiare pallido e assorto" di Eugenio Montale: parafrasi del testo = da Oilproject (scheda)
• Montale, "Meriggiare pallido e assorto": analisi e commento = da Oilproject (videolezione)
• Analisi del testo: “Meriggiare pallido e assorto” di Eugenio Montale = da FareLetteratura (scheda)