Coll’avverbio latino alternàtim (alla lettera ‘alternativamente’), nella pratica del canto liturgico, si intende l’esecuzione antifonica, che comporta il canto delle strofe o versetti di un canto in alternanza tra due cori o tra il coro e un solista; ma spesso indica l’uso di alternare una strofa cantata (dal coro o dal solista) e un’altra eseguita senza canto dagli strumenti (di solito l’organo, oppure un’orchestra più o meno ampia), mentre l’assemblea o i celebranti recitano sottovoce il testo corrispondente.
Questa pratica, comune alla chiesa di rito romano e alle confessioni luterane e protestanti in genere, per il suo carattere si presta specialmente all’esecuzione di salmi e testi simili in prosa ritmica (cantici, Gloria, Credo), inni strofici e formule ripetitive come il Kyrie eleison, l’Agnus Dei o le litanie.
Per approfondire
• Claudio MONTEVERDI, Inno “Sanctorum meritis”
• Girolamo FRESCOBALDI, Inno “Ave maris stella”