Top menu

2007_grandepino_w.jpg2009_mantovainrosso_w.jpg2009_tramonto2_w.jpg2012_campo-papaveri_w.jpg2009_sottobosco_w.jpg2011_forza-del-vento_w.jpg2008_acquitrino_w.jpg2011_schiumadonda_w.jpg2009_stagno_w.jpg2008_oltreorizzonte_w.jpg2011_cespuglio_w.jpg2009_sorgere_w.jpg2012_nebbia-su-mantova_w.jpg2011_paes-invernale-2_w.jpg2009_tramonto_w.jpg2011_marina_w.jpg2009_incendio_w.jpg2010_steppa_w.jpg2012_squarcio-di-luce_w.jpg2010_temporale_w.jpg2008_controlucemn_w.jpg2012_tre-alberi_w.jpg2011_settembre_w.jpg2009_toscanasera_w.jpg2011_paes-invernale-1_w.jpg

alternatim

Coll’avverbio latino alternàtim (alla lettera ‘alternativamente’), nella pratica del canto liturgico, si intende l’esecuzione antifonica, che comporta il canto delle strofe o versetti di un canto in alternanza tra due cori o tra il coro e un solista; ma spesso indica l’uso di alternare una strofa cantata (dal coro o dal solista) e un’altra eseguita senza canto dagli strumenti (di solito l’organo, oppure un’orchestra più o meno ampia), mentre l’assemblea o i celebranti recitano sottovoce il testo corrispondente.

Questa pratica, comune alla chiesa di rito romano e alle confessioni luterane e protestanti in genere, per il suo carattere si presta specialmente all’esecuzione di salmi e testi simili in prosa ritmica (cantici, Gloria, Credo), inni strofici e formule ripetitive come il Kyrie eleison, l’Agnus Dei o le litanie.

 


Per approfondire

• Claudio MONTEVERDI, Inno “Sanctorum meritis”

• Girolamo FRESCOBALDI, Inno “Ave maris stella”