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Gluck, “Orfeo ed Euridice” - 3

ATTO TERZO

Oscura spelonca, che forma un tortuoso laberinto, ingombrato di massi, staccati dalle rupi, che sono tutte coperte di sterpi, e di piante selvagge

Scena prima

Orfeo ed Euridice

[Recitativo]

Orfeo
(ad Euridice che conduce per mano sempre senza guardarla)

   Vieni, segui i miei passi!
Unico amato oggetto
Del fedel amor mio.

Euridice
(con sorpresa)

                               Sei tu! M’inganno?
   (con fretta)
Sogno! Veglio? O deliro?

Orfeo

                                      Amata sposa,
Orfeo son’io, e vivo ancor: ti venni
Fin negli Elisi a ricercar. Fra poco
Il nostro cielo, il nostro sole, il mondo
Di bel nuovo vedrai!

Euridice

                              Tu vivi? Io vivo?
Come? Ma con qual arte?
   (sorpresa)
Ma per qual via?

Orfeo

                           Saprai
Tutto da me; per ora
   (con premura)
Non chieder più! Meco t’affretta, il vano
Importuno timor dall’alma sgombra!
Ombra tu più non sei, io non son ombra.

Euridice

   Che ascolto! E sarà ver? Pietosi Numi
Qual contento è mai questo! Io dunque in braccio
All’idol mio, fra più soavi i lacci
D’Amore, e d’Imeneo,
Nuova vita vivrò!

Orfeo

                        Sì, mia speranza!
Ma tronchiam le dimore,
Ma seguiam il cammin. Tanto è crudele
La fortuna con me, che appena io credo
Di possederti, appena
So dar fede a me stesso.

Euridice

                                      E un dolce sfogo
   (mesta e i risentita, ritirando la mano da Orfeo)
Del tenero amor mio, nel primo istante
Che tu ritrovi me, ch’io te riveggo,
T’annoia, Orfeo!

Orfeo

                        Ah non è ver! Ma... sappi...
Senti... (Oh legge crudel!) Bella Euridice
Inoltra i passi tuoi.

Euridice

                            Che mai t’affanna
In sì lieto <fiero> momento?

Orfeo

   (Che dirò?... lo preveddi: ecco il cimento!)

Euridice

   Non mi abbracci! Non parli!
Guardami almen. Dimmi son bella ancora
   (tirandolo perché la guardi)
Qual era un dì? vedi: che forse è spento
Il roseo del mio volto: Odi: che forse
S’oscurò quel che amasti,
E soave chiamasti
Splendor de’ sguardi miei?

Orfeo

                                        (Più che l’ascolto
Meno resisto: Orfeo coraggio!) Andiamo,
Mia diletta Euridice! Or non è tempo
Di queste tenerezze: ogni dimora
È fatale per noi.

Euridice

                         Ma... un sguardo solo...

Orfeo

   È sventura il mirarti.

Euridice

                                  Ah infido! E queste
Son l’accoglienze tue! Mi nieghi un sguardo
Quando dal caro amante,
E dal tenero sposo
Aspettarmi io dovea gli amplessi e i baci!

Orfeo

   (Che barbaro martir!) Ma vieni, e taci.

(Sentendola vicina, prende la sua mano, e vuol condurla.)

Euridice
   (ritira la mano con sdegno)

   Ch’io taccia! E questo ancora
Mi restava a soffrir? Dunque hai perduto
La memoria, l’amore,
La costanza, la fede? E a che svegliarmi
Dal mio dolce riposo, or ch’hai pur spente
Quelle a entrambi sì care
D’Amore, e d’Imeneo pudiche faci!
Rispondi, traditor!

Orfeo

                           Ma vieni, e taci!

[Duetto]

Orfeo

   Vieni, appaga il tuo consorte.

Euridice

   No: più cara è a me la morte,
Che di vivere con te.

Orfeo

   Ah crudel...

Euridice

                     Lasciami in pace.

Orfeo

   No, mia vita: ombra seguace,
Verrò sempre intorno a te.

Euridice

   Ma perché sei sì tiranno?

Orfeo

   Ben potrò morir d’affanno,
Ma giammai dirò perché!

Euridice, Orfeo

   Grande, o Numi, è il dono vostro!
Lo conosco, e grato (grata) io sono!
Ma il dolor, che unite al dono,
È insoffribile per me!

(nel terminare il duetto ambedue, ciascuno dalla sua parte si appoggiano ad un sasso.)

[Recitativo]

Euridice

   Qual vita è questa mai,
Che a vivere incomincio!... E qual funesto
Terribile segreto Orfeo m’asconde!...
Perché piange, e s’affligge?... Ah, non ancora
Troppo avvezza agli affanni
Che soffrono i viventi, a sì gran colpo
Manca la mia costanza!... Agli occhi miei
Si smarrisce la luce... Oppresso in seno
Mi diventa affannoso
Il respirar. Tremo... vacillo... e sento
Fra l’angoscia, e il terrore
Da un palpito crudel vibrarmi il core.

[Aria]

Euridice

   Che fiero momento,
Che barbara sorte,
Passar dalla morte
A tanto dolor!
   Avvezza al contento
D’un placido oblio,
Fra queste tempeste
Si perde il mio cor.
   Vacillo, tremo...
   Che fiero momento,
Che barbara sorte,
Passar dalla morte
A tanto dolor!

[Recitativo]

Orfeo

   Ecco un nuovo tormento!

Euridice

                                        Amato sposo,
M’abbandoni così? Mi struggo in pianto;
Non mi consoli? Il duol m’opprime i sensi,
Non mi soccorri? Un’altra volta, oh stelle!
Dunque morir degg’io
Senza un amplesso tuo, senza un addio?

Orfeo

   Più frenarmi non posso: a poco a poco
La ragion m’abbandona, oblio la legge,
Euridice, e me stesso! E...

(in atto di voltarsi, e poi pentito)

Euridice

                                         Orfeo... consorte...
Ah... mi sento... languir.

(si getta a sedere sopra di un sasso)

Orfeo

                                     No, sposa! Ascolta!
  (in atto di voltarsi a guardarla, con impeto)
Se sapessi... — Ah che fo? Ma fino a quando
In quest’orrido inferno
Dovrò penar! —

Euridice

                         Ben mio,
Ricordati... di... me...

Orfeo

                                  Che affanno! Oh, come
Mi si lacera il cor! Più non resisto...
Smanio... fremo... deliro...

(si volta con impeto, e la guarda)

                                        Ah! Mio tesoro...

Euridice

   Giusti Dei, che m'avvenne? Io manco, io moro.
   <Aita, oh Numi! io moro!>

(alzandosi con forza, e tornando a cadere, more)

Orfeo

   Ahimè! Dove trascorsi! Ove mi spinse
Un <il> delirio d’amor?...
   (le s’accosta con fretta)
                                      Sposa! Euridice!
   (la scuote)
Euridice! Consorte! Ah, più non vive:
La chiamo in van! Misero me! La perdo,
E di nuovo, e per sempre! Oh legge! Oh morte!
Oh ricordo crudel! Non ho soccorso,
Non m’avanza consiglio! Io veggo solo —
ah, fiera vista! — il luttuoso aspetto
Dell’orrido mio stato!
Saziati, sorte rea! Son disperato!

[Aria]

Orfeo

   Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?

   Euridice! Euridice! Oh Dio, rispondi:
Io son pure il tuo fedel.

   Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?

   Euridice! Euridice! Ah non m’avanza
Più soccorso, più speranza
Né dal mondo, né dal ciel.

   Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?

[Recitativo]

Orfeo

   Ah finisca e per sempre
Colla vita il dolor! Del nero Averno
Già sono <ancor> in sulla via: lungo cammino
Non è quel, che divide
Il mio bene da me. Sì: aspetta, o cara
Ombra dell’Idol mio. No, questa volta
Senza lo sposo tuo non varcherai
L’onde lente di Lete <Stige>!

 

Scena seconda

Amore e detti

[Recitativo]

Amore
(lo disarma)

                                            Orfeo, che fai?

Orfeo

   E chi sei tu, che trattenere ardisci
   (con impeto e fuori di sé)
Le dovute a’ miei casi
Ultime furie mie?

Amore

                          Questo furore <Queste tue pene>
Calma, deponi, e riconosci Amore <Imene>.

Orfeo

   Ah sei tu!... Ti ravviso. Il duol finora
   (come tornando in sé stesso)
Tutt’i sensi m’oppresse. A che venisti?
In sì fiero momento,
Che vuoi da me?

Amore

                          Farti felice. Assai
Per gloria mia soffristi, Orfeo. Ti rendo
Euridice, il tuo ben. Di tua costanza
Maggior prova non chiedo. Ecco: risorge
A riunirsi con te.

(si alza Euridice come svegliandosi da un profondo sonno)

Orfeo

                          Che veggo! Oh Numi!
Sposa!

   (con sorpresa, e corre ad abbracciare Euridice)

Euridice

            Consorte!

Orfeo

                            E pur t’abbraccio!

Euridice

                                                       E pur
Al sen ti stringo.

Orfeo

                          Ah, quale
Riconoscenza mia...

Amore

                                Basta! Venite!
Avventurosi amanti, usciamo al mondo,
Ritornate a godere.

Orfeo

                              Oh fausto giorno!
Amor <Nume> pietoso!

Euridice

                       Oh lieto
Fortunato momento!

Amore

  Compensa mille pene un mio contento.

(ad un cenno di Amore <Imeneo> si cambia la Scena)

 

Scena terza ed ultima

Amore, Orfeo, ed Euridice

Magnifico Tempio dedicato ad Amore. Amore, Orfeo ed Euridice, preceduti da numeroso drappello Pastori e Pastorelle <Eroi ed Eroine>, che vengono a festeggiare il ritorno di Euridice, e cominciando un allegro ballo, s’interrompe da Orfeo, che intuona il seguente Coro.

Ballo


[cfr. Coro 26]


1. (Grazioso)
2. Allegro
3. Andante
4. Allegro

Coro

Orfeo <orfeo, euridice>

   Trionfi Amore
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà!
   Di sua catena
Tal volta amara,
Mai fu più cara
La libertà.

Coro [di pastori e pastorelle]

   Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.

Amore <Orfeo, imeneo>

   Talor dispera
Tal volta affanna
D’una tiranna
La crudeltà <libertà>.
   Ma poi la pena
Oblìa l’amante
Nel dolce istante
Della pietà!

Coro [di pastori e pastorelle]

   Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.

Euridice <Orfeo, Euridice, imeneo>

   La gelosia
Strugge, e divora;
Ma poi ristora
La fedeltà
   E qual sospetto
Che il cor tormenta
Al fin diventa
Felicità.

Coro [di pastori e pastorelle]

   Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.

(a 3)

Euridice

   Divo Amor, son le tue pene
Estasiante voluttà!

Orfeo

   Son d'Amore le catene
La più dolce libertà!

Amore

   Fa un solo, un sol de' miei desir
Soavemente il cor languir!
Se il mio foco v'arde il seno
Tutto è raggio in ciel sereno,
Sin il pianto è voluttà!

(a 2)

Orfeo

   Se il mio sguardo in
te s'affisa,

Euridice

Questo sen
s'imparadisa!

Orfeo, Euridice, Amore (a 3)

   De lo strazio di due cor
Fa un gioir celestial amato Amor!

(Le danze ricominciano intorno al gruppo degli amanti felici. La tenda cala lentamente.)