Tommaso, “Pange lingua”
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- Categoria: Medioevo
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Settembre 2008 15:43
- Scritto da quomodo
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TOMMASO d’Aquino (1225-1274)
Hymnus “Pange lingua gloriosi corporis mysterium” (t. 3) (1263)
Festo Sanctissimi Corporis Christi, ad vesperas
Scritto da Tommaso d’Aquino nell’ambito della liturgia da lui composta per la solennità del Corpus Domini, è considerato uno dei suoi testi più belli, e annoverato fra i sette grandi inni maggiori della chiesa latina. Nella tradizione liturgica ha poi trovato posto anche nella celebrazione del Giovedì santo, al momento della reposizione delle specie eucaristiche nel cosiddetto sepolcro. Le ultime due stanze, a partire dall’incipit “Tantum ergo”, sono spesso destinate alle adorazioni e benedizioni eucaristiche.
Nota metrica: sestine di dimetri trocaici alternati in pieni e catalettici (in realtà terzine di tetrametri trocaici catalettici, probabilmente derivate dall’inno di Venanzio Fortunato con lo stesso incipit “Pange lingua”). Il ritmo fortemente cadenzato a modo di marcia, è rafforzato dalla coincidenza quasi perfetta tra le sillabe lunghe e gli accenti tonici e dalla presenza regolare di rime nei versi piani, e omoteleuti nei versi sdruccioli (a parte il versus che fa da ritornello, forse preesistente): siamo ormai in piena corrispondenza con la coeva poesia romanza.
1. Pange língua gloriósi |
Canta, o mia lingua, il mistero del corpo glorioso e del sangue prezioso che il Re delle nazioni, frutto benedetto di un grembo generoso, sparse per il riscatto del mondo. |
2. Nobis datus, nobis natus |
Si è dato a noi, nascendo per noi da una Vergine purissima, visse nel mondo spargendo il seme della sua parola e chiuse in modo mirabile il tempo della sua dimora quaggiù. |
3. In suprémae nocte cenae |
Nella notte dell'ultima Cena, sedendo a mensa con i suoi fratelli, dopo aver osservato pienamente le prescrizioni della legge, si diede in cibo agli apostoli con le proprie mani. |
4. Verbum caro panem verum |
Il Verbo fatto carne cambia il pane vero con la sua parola nella sua carne e il vino nel suo sangue, e se i sensi vengono meno, la fede basta per rassicurare un cuore sincero. |
5. Tantum ergo Sacraméntum |
Adoriamo, dunque, prostrati un sì gran sacramento; l'antica legge ceda alla nuova, e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi. |
6. Genitóri, Genitóque |
Gloria e lode, salute, onore, potenza e benedizione al Padre e al Figlio: pari lode sia allo Spirito Santo, che procede da entrambi. Amen. |
Guida all’ascolto
[LU 957-59]