Venanzio, “Vexilla regis prodeunt”
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- Categoria: Medioevo
- Ultima modifica il Venerdì, 29 Marzo 2013 14:56
- Pubblicato Lunedì, 22 Settembre 2008 17:49
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Venanzio Fortunato (530-c.600)
Hymnus “Vexilla Regis prodeunt” (t. 1) (569)
Dominica de Passione, ad vesperas
Questo inno è storicamente documentato per la prima volta il 19 novembre 569, allorché una reliquia della vera Croce donata dall’imperatore d’Oriente Giustino II fu portata con grande solennità da Tours al monastero della Santa Croce di Poitiers, città di cui Venanzio divenne vescovo nel 597. La sua originaria destinazione processionale è confermata dalla tradizione liturgica della chiesa latina, che lo canta il Venerdì santo al momento in cui si porta l’eucarestia dal repositorio all’altare maggiore, mentre il breviario romano la assegna ai vespri quotidiani dalla domenica di Passione al Giovedì santo, nonché alle ricorrenze della santa Croce: Invenzione (ossia ritrovamento, 3 maggio), Esaltazione (14 settembre) e Trionfo (16 luglio).
Nota metrica: quartine di dimetri giambici, secondo la consuetudine degli inni sul modello ambrosiano, come ambrosiano è il numero di 8 stanze di cui constava in origine: la nona e la dossologia furono aggiunte nel X sec. Le stanze 2, 4 e 7 (*) sono state soppresse a partire dalle edizioni seicentesche del breviario romano.
1. Vexilla Regis prodeunt, |
Avanzano i vessilli del Re, |
2*. Confixa clavis viscera, |
Trapassata nel corpo dai chiodi, |
3. Quo vulneratus insuper |
Trafitto su di esso |
4*. Impleta sunt quae concinit |
S'adempie ciò che cantò |
5. Arbor decora et fulgida, |
Pianta bella e splendenta, |
6. Beata, cujus brachiis |
Beata lei, dalle cui braccia |
7*. Fundis aroma cortice, |
Dalla corteccia effondi profumi, |
8. Salve are, salve victima, |
Salve altare, salve vittima, |
9. O crux, ave, spes unica! |
Salve, o Croce, unica speranza! |
10. Te, summa Deus Trinitas, collaudet omnis spiritus; quos per crucis mysterium salvas, rege per saecula. Amen. |
Te, Dio, somma Trinità, |
Guida all’ascolto
[LU 575-76]