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Livio, I gemelli

Livio:

*

 

T. LIVIUS (59-17 a.C.)

Ab Urbe condita, I, 4

 

Sed debebatur, ut opinor, fatis tantae origo urbis maximique secundum deorum opes imperii principium. 

Ma si doveva - come penso - ai fati l'origine di una così grande città e l'inizio di un grandissimo impero, secondo alle opere degli dei. 

Vi compressa Vestalis cum geminum partum edidisset, seu ita rata seu quia deus auctor culpae honestior erat, Martem incertae stirpis patrem nuncupat.

Sottoposta a violenza la vestale, avendo dato un parto di gemelli, o perché così pensasse, o perché un dio autore della colpa era più onorevole, definisce Marte padre della stirpe incerta.

Sed nec di nec homines aut ipsam aut stirpem a crudelitate regia vindicant: sacerdos vincta in custodiam datur, pueros in profluentem aquam mitti iubet.

Ma né gli dei né gli uomini rivendicano lei o la stirpe alla crudeltà regia: la sacerdotessa legata è gettata in prigione e (il re) ordina che i bambini siano messi nell'acqua corrente.

Forte quadam divinitus super ripas Tiberis effusus lenibus stagnis nec adiri usquam ad iusti cursum poterat amnis et posse quamuis languida mergi aqua infantes spem ferentibus dabat.

Per un caso dal cielo, il Tevere riversato sopra le rive in sottili stagni non poteva essere raggiunto da nessuna parte al corso del normale e dava a quelli che portavano i bambini la speranza che (i bambini) potessero essere sommersi nell'acqua, anche se lenta.

Ita velut defuncti regis imperio in proxima alluuie ubi nunc ficus Ruminalis est - Romularem vocatam ferunt - pueros exponunt.

Così, come adempienti all'ordine del re, espongono i bambini sulla alluvione più vicina, dove ora è il fico Ruminale - dicono chiamato Romulare.

Vastae tum in his locis solitudines erant.

Allora in quei luoghi vi erano vaste solitudini.
Tenet fama cum fluitantem alveum, quo expositi erant pueri, tenuis in sicco aqua destituisset, lupam sitientem ex montibus qui circa sunt ad puerilem vagitum cursum flexisse; eam submissas infantibus adeo mitem praebuisse mammas ut lingua lambentem pueros magister regii pecoris invenerit - Faustulo fuisse nomen ferunt - ab eo ad stabula Larentiae uxori educandos datos. Il mito afferma che, poiché l'acqua bassa aveva lasciato a secco il contenitore galleggiante in cui erano esposti i bambini, una lupa assetata dai monti che sono intorno rivolse il passo verso il vagito puerile; offrì le mammelle sottomesse agli infanti, così mite che la trovò che lambiva con la lingua i bambini un capo del gregge regio - riportano che avesse nome Faustolo - da lui dati alle stalle da allevare alla moglie Larenzia.
Sunt qui Larentiam volgato corpore lupam inter pastores vocatam putent; inde locum fabulae ac miraculo datum (est). Ci sono (quelli) che ritengono che Laurenzia, venduto il (suo) corpo, fosse chiamata "lupa" tra i pastori: da qui si è dato spazio alla favola e al miracolo.
Ita geniti itaque educati, cum primum adolevit aetas, nec in stabulis nec ad pecora segnes venando peragrare saltus. Così generati ed educati, non appena l’età divenne adolescente, non nelle stalle né alle greggi oziosi, percorrevano cacciando le selve.
Hinc robore corporibus animisque sumpto iam non feras tantum subsistere sed in latrones praeda onustos impetus facere pastoribusque rapta dividere et cum his crescente in dies grege iuvenum seria ac iocos celebrare. Da qui, assunta forza ai corpi e agli animi, non più soltanto affrontavano le fiere, ma facevano assalti contro i predoni carichi di preda, e dividevano i guadagni ai pastori, e con questi, crescendo di giorno in giorno il gregge dei giovani, celebravano cose serie e giochi.

 

 Problemi grammaticali

   

 Traduzione interpretativa