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Orazio, "Rectius vives Licini" (2,10)

Orazio: idem contrahes turgida vela

Il carme dell 'aurea mediocritas'

 

Q. HORATIUS Flaccus (65-8 a.C.)

Carmina II, 10

 

Nota metrica. sistema saffico minore, ossia strofe tetrastica costituita da tre saffici minori seguiti da un adonio:

—∪——,—|∪∪,—∪——
—∪——,—|∪∪,—∪——
—∪——,—|∪∪,—∪——
   —∪∪,—∪.

 

  Rectius uiues, Licini, neque altum
semper urgendo neque, dum procellas
cautus horrescis, nimium premendo
     litus iniquom.

 

  5 Auream quisquis mediocritatem
diligit, tutus caret obsoleti
sordibus tecti, caret inuidenda
     sobrius aula.
 
 
10
Saepius uentis agitatur ingens
pinus et celsae grauiore casu
decidunt turres feriuntque summos
     fulgura montis.
 
 
 
15
Sperat infestis, metuit secundis
alteram sortem bene praeparatum
pectus. Informis hiemes reducit
     Iuppiter, idem
 
 
 
 
20
summouet. Non, si male nunc, et olim
sic erit: quondam cithara tacentem
suscitat Musam neque semper arcum
     tendit Apollo.
 
  Rebus angustis animosus atque
fortis appare; sapienter idem
contrahes uento nimium secundo
     turgida uela.
 

 

 Traduzione interpretativa

2. (qm 2008)

Più giusto vivrai, Licinio, non assillando
di continuo il mare al largo e, mentre accorto
paventi le tempeste, non pedinando
troppo da presso il lido diseguale.

Chiunque predilige la via di mezzo d’oro,
garantito evita il disgusto
di un tetto inusuale, misurato
evita le sale maledette.

Più spesso dai venti è squassato un pino enorme,
e le torri alte si schiantano d'un crollo
più pesante, e i fulmini trafiggono
le cime di montagne.

Un’altra occasione s’augura nei giorni
di disgrazia, un’altra s’attende nei giorni di festa
un cuore ben disposto. I brutti inverni
li riconduce Giove, e sempre lui

li spazza via. Non è che, se va male oggi,
sarà così anche una volta: talora
la cetra risveglia la Musa ammutolita,
e non sempre tende Apollo la corda.

Nelle angustie mostrati di forza
e di cuore; saggiamente ammaina
tu stesso, al vento troppo buono,
la vela troppo gonfia.


 Problemi grammaticali