Top menu

2008_oltreorizzonte_w.jpg2008_acquitrino_w.jpg2009_stagno_w.jpg2012_nebbia-su-mantova_w.jpg2011_paes-invernale-2_w.jpg2009_toscanasera_w.jpg2011_marina_w.jpg2010_temporale_w.jpg2012_squarcio-di-luce_w.jpg2009_sottobosco_w.jpg2009_tramonto_w.jpg2011_schiumadonda_w.jpg2012_campo-papaveri_w.jpg2009_mantovainrosso_w.jpg2009_incendio_w.jpg2007_grandepino_w.jpg2011_forza-del-vento_w.jpg2010_steppa_w.jpg2011_settembre_w.jpg2011_cespuglio_w.jpg2012_tre-alberi_w.jpg2011_paes-invernale-1_w.jpg2008_controlucemn_w.jpg2009_tramonto2_w.jpg2009_sorgere_w.jpg

Manzoni, "Alla Musa"

Manzoni: fra la tromba e la lira

Le alte aspirazioni di un poeta adolescente

 

Alessandro Manzoni (1785-1873)
dalle Liriche giovanili
, viii (1802)

 

Brutto sonetto un po’ spocchioso, incentrato su un concetto improprio di originalità: il giovane poeta chiede alla Musa di concedergli di poter intraprendere un genere letterario che gli dia la gloria in quanto non ancora sperimentato da nessuno né dei grandi poeti italiani del passato remoto e prossimo, né dei loro numerosi emulatori. Il concetto è espresso con abbondante ricorso a perifrasi e allusioni erudite, che rendono più il senso di una esibizione retorica che di una sincera riflessione sulla propria vocazione alla poesia.

Nota metrica: sonetto, rime ABAB ABBA CDE CDE.

 

               [ALLA MUSA]
 

    Novo intatto sentier (1) segnami, o Musa,
Onde non stia tua fiamma in me sepolta.
È forse a somma gloria ogni via chiusa,
Che ancor non sia d’altri vestigi folta? (2)

    Dante ha la tromba (3), e il cigno di Valchiusa
La dolce lira (4); e dietro han turba molta (5).
Flora ad Ascre agguagliosse (6); e Orobbia incolta
Emulò Smirna, e vinse Siracusa (7).

    Primo signor de l’italo coturno (8),
Te vanta il secol nostro, e te cui dieo
Venosa il plettro, e chi il flagello audace? (9)

    Clio, che tratti la tromba e il plettro eburno (10),
Deh! fa’ che, s’io cadrò sul calle ascreo (11),
Dicasi almen: su l’orma propria ei giace (12).

1 “un sentiero nuovo non toccato”, un genere di poesia mai praticato da altri.
2 “forse è chiusa ogni via per la massima gloria, che non sia già piena delle impronte di altri?”.
3 “Dante possiede l’epica”.
4 “Petrarca possiede la lirica”.
5 “li segue una gran folla” di imitatori.
6 “Firenze (la Toscana, l’Italia) eguagliò Ascra (patria di Esiodo, quindi la Grecia)”.
7 “l’ignorante Bergamo (da cui Torquato Tasso) imitò Smirne (Omero) e superò Siracusa (Teocrito)” nella poesia epica e nella bucolica.  8 “il primo tra gli scrittori italiani di tragedie”, Alfieri (coturno è la calzatura degli attori tragici greci).
8 “te (Parini) a cui Venosa (Orazio) donò il canto lirico, e non so chi la coraggiosa forza polemica”.
10 Clio è la musa dell’epica, in metafora la tromba; ma il plettro, metonimia di cetra, allude alla lirica.
11 “sulla strada della poesia”.
12 “è caduto sulla sua impronta”, ha fallito ma nella ricerca di una sua originalità.

 

 Strutture e connotazioni

Significante. Unico rilievo per questo sonetto, formale e ancora molto settecentesco, è l’insolito ordine irregolare delle rime nelle quartine (non raro nelle poesie giovanili di Manzoni).

Significato. La lirica parte dalla ricerca di una via nuova per una poesia originale e dalla domanda retorica se non ci siano più strade non battute da altri. Segue poi una lista di poeti italiani esemplari, di cui solo Dante è menzionato in via diretta, mentre agli altri si allude mediante metonimie toponomastiche, col valore di antonomasia: Valchiusa (Vaucluse) è la regione di Avignone, dove visse Petrarca; Flora è Firenze, Ascre (Ascra) è la terra di Esiodo; Orobbia è la regione di Bergamo, da cui la famiglia di Tasso era originaria; Smirna (Smirne) è la patria di Omero, Siracusa di Teocrito, Venosa di Orazio. Altre formule ridondanti sono le perifrasi che alludono a Alfieri («primo signor dell’italo coturno», con la metonima coturno per la poesia drammatica) e Parini («cui dieo / Venosa il plettro, e chi il flagello audace?», anche qui con la metonimia plettro per la poesia lirica, e in più la domanda retorica). Si noterà la particolare insistenza su metonimie di figure che sono a loro volta metafore (plettro per lira, dove lira sta per poesia lirica).