Pascoli, “X Agosto”
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- Categoria: Programma di 5ª
- Ultima modifica il Giovedì, 22 Maggio 2014 18:50
- Pubblicato Venerdì, 17 Maggio 2013 18:28
- Scritto da Bertoldo-Mombelli
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Pascoli: pigola sempre più piano
Autobiografia e simboli
Giovanni PASCOLI (1855-1912)
da Myricae, “Elegie”, III (ed. varie)
La lirica fu pubblicata sulla rivista fiorentina “Il Marzocco” nel 1896 ed è stata poi inserita nella quarta edizione di Myricae (1897), nella sezione Elegie. Nonostante il titolo faccia riferimento alla notte di San Lorenzo, il 10 Agosto rievoca a Pascoli la morte del padre e la conseguente tragedia degli affetti familiari e l’irrimediabile lacerazione del nido (cfr. PAZZAGLIA, 1983, p. 996).
La lirica ha una struttura circolare: il tema della prima quartina viene ripreso nell’ultima a racchiudere le due coppie di quartine centrali disposte secondo un parallelismo tra vicenda naturale, l’uccisione di una rondine (2ª-3ª strofa), e personale, l’uccisione di un uomo (4ª-5ª strofa).
Sono infatti presenti numerosi parallelismi e simmetrie evidenti:
- il vocativo San Lorenzo (v. 1) riprende l’invocazione al cielo della sesta quartina;
- il sintagma tanto di stelle (vv. 1-2) corrisponde a alto dei mondi (v. 21) e pianto di stelle (v. 23);
- il rapporto rondine-uomo, Ritornava una rondine al tetto (v. 5) e Anche un uomo tornava al suo nido (v. 13), è costruito su un’inversione metaforica: tetto riferito alla rondine e nido riferito all’uomo.
Nel primo verso entra in scena l’io del poeta con una costruzione tipica del parlato, “io lo so perché”: il poeta conosce la ragione profonda del pianto del cielo, costituito non dalle lacrime degli uomini, ma da stelle.
Negli ultimi due versi della lirica ricompare una costruzione di tipo colloquiale, già presente nella prima strofa: a essere “inondata” dal pianto di stelle è la terra, definita atomo opaco del male. La parola “atomo” suggerisce la piccolezza e l’insignificanza del nostro pianeta, mentre opaco a livello denotativo rimanda alla sua natura di pianeta che non brilla di luce propria, a livello connotativo individua il Male come causa dell’oscurità della Terra, ossia la cattiveria e la violenza degli uomini che colpiscono gli innocenti; a questo destino di dolore e al male il poeta non sa trovare una giustificazione razionale (cfr. CORTELLESSA, www.oilproject.org).
La rondine e il padre vengono uccisi all’esterno del nido che rappresenta il simbolo degli affetti famigliari, minacciato dalle violenze della vita e della storia: esso con la sua forma circolare, luogo caldo, chiuso e protetto è l’unico conforto dinnanzi al male e all’ingiustizia del mondo.
La lirica presenta un richiamo alla religione cristiana, in particolare si riferisce al calvario: ogni vittima innocente diventa immagine di Cristo, la grafia romana (X) del titolo anticipa la parola croce, gli spini (v. 6) richiamano la corona di spine portata da Gesù. Tuttavia, mentre per i cristiani la croce è simbolo di redenzione e salvezza, per il poeta è simbolo di universale dolore.
Nota metrica: quartine di decasillabi e novenari alternati, con rime ABAB.
X AGOSTO (1896) | |
1. San Lorenzo, io lo so perché tanto |
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5 |
2. Ritornava una rondine al tetto: |
10 |
3. Ora è là come in croce, che tende |
15 |
4. Anche un uomo tornava al suo nido: |
20 |
5. Ora là, nella casa romita, |
6. E tu, Cielo, dall’alto dei mondi |
Per approfondire |
• Analisi del testo: “X Agosto” di Giovanni Pascoli = da FareLetteratura (scheda)
• X AGOSTO di Giovanni Pascoli = da Parafrasando (scheda)
• Giovanni, Pascoli - X Agosto = da Skuola.net (scheda)
• Pascoli, "X agosto": parafrasi del testo = da Oilproject (scheda)
• "X agosto" di Pascoli: commento e analisi del testo = da Oilproject (videolezione)
•
(Andrea Maiello)