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Corazzini, “Desolazione del poeta sentimentale”

Corazzini: lo vedi che io non sono un poeta!

Crepuscolarismo lacrimevole

 

Sergio Corazzini (1886-1907)
da Piccolo libro inutile (1906)

 

Nota metrica: versi liberi (non metrici).

 

DESOLAZIONE DEL POVERO POETA SENTIMENTALE

I. 
Perché tu mi dici: poeta?

Io non sono un poeta.
Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
Perché tu mi dici: poeta?

II. 
Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.

Le mie gioie furono semplici,
semplici cosí, che se io dovessi confessarle a te arrossirei.
Oggi io penso a morire.

III. 
Io voglio morire, solamente, perché sono stanco;

solamente perché i grandi angioli
su le vetrate delle cattedrali
mi fanno tremare d’amore e di angoscia;
solamente perché, io sono, oramai,
rassegnato come uno specchio,
come un povero specchio melanconico.

Vedi che io non sono un poeta:
sono un fanciullo triste che ha voglia di morire.

IV. 
Oh, non maravigliarti della mia tristezza!

E non domandarmi;
io non saprei dirti che parole cosí vane,
Dio mio, cosí vane,
che mi verrebbe di piangere come fossi per morire.
Le mie lagrime avrebbero l’aria
di sgranare un rosario di tristezza
davanti alla mia anima sette volte dolente
ma io non sarei un poeta;
sarei, semplicemente, un dolce e pensoso fanciullo
cui avvenisse di pregare, cosí, come canta e come dorme.

V. 
Io mi comunico del silenzio, cotidianamente, come di Gesú.

E i sacerdoti del silenzio sono i romori,
poi che senza di essi io non avrei cercato e trovato il Dio.

VI. 
Questa notte ho dormito con le mani in croce.

Mi sembrò di essere un piccolo e dolce fanciullo
dimenticato da tutti gli umani,
povera tenera preda del primo venuto;
e desiderai di essere venduto,
di essere battuto
di essere costretto a digiunare
per potermi mettere a piangere tutto solo,
disperatamente triste,
in un angolo oscuro.

VII. 
Io amo la vita semplice delle cose.

Quante passioni vidi sfogliarsi, a poco a poco,
per ogni cosa che se ne andava!
Ma tu non mi comprendi e sorridi.
E pensi che io sia malato.

VIII. 
Oh, io sono, veramente malato!

E muoio, un poco, ogni giorno.
Vedi: come le cose.
Non sono, dunque, un poeta:
io so che per essere detto: poeta, conviene
vivere ben altra vita!
Io non so, Dio mio, che morire.
Amen.

 

 Per approfondire

• “Il cuore del poeta. Sergio Corazzini (1886-1907)”, di Magda Vigilante= da Fili d'aquilone
Corazzini, "Desolazione del povero poeta sentimentale" = da Oilproject (scheda)
Sergio Corazzini, Desolazione del povero poeta sentimentale, di Claudio Di Scalzo = da TellusFolio.it (5 mar. 2006)
Sergio Corazzini, "Desolazione del povero poeta sentimentale" = da Zanichelli scuola (scheda pdf)

• Crepuscolarismo (Andrea Maiello)