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Sbarbaro, “Taci anima stanca...”

Sbarbaro: nessuna voce odo

Decadentismo dell'incomprensibile

 

Camillo Sbarbaro (1888-1967)
da Pianissimo, 1 (1913)

 

Nota metrica. Versi liberi, in prevalenza endecasillabi.

 

 



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Taci, anima stanca di godere
e di soffrire (all'uno e all'altro
vai rassegnata).
Nessuna voce tua odo se ascolto:
non di rimpianto per la miserabile
giovinezza, non d'ira o di speranza,
e neppure di tedio. Giaci come
il corpo, ammutolita, tutta piena
d'una rassegnazione disperata.
Noi non ci stupiremmo,
non è vero, mia anima, se il cuore
si fermasse, sospeso se ci fosse
il fiato... Invece camminiamo.
camminiamo io e te come sonnambuli.
E gli alberi son alberi, le case
sono case, le donne
che passano son donne, e tutto è quello
che è, soltanto quel che è.
La vicenda di gioia e di dolore
non ci tocca. Perduta ha la sua voce
la sirena del mondo, e il mondo è un grande
deserto. Nel deserto
io guardo con asciutti occhi me stesso.

 

 Per approfondire

• "Taci anima stanca di godere",  scheda da online.scuola.zanichelli.it
• "Taci anima stanca di godere",  scheda da Parafrasando
Parafrasi e commento, scheda da Una poesia al giorno (Treccani)