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Calvino, "Lezioni americane"

 

Calvino: six memos for the next millennium 

Leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, (coerenza)

 

Italo CALVINO (1923-1985)

Lezioni americane (1988)

Il trasferimento a Parigi, nel 1964, offre a Calvino l’opportunità di partecipare alle esperienze d’avanguardia realizzate in quegli anni nella capitale francese. Lo sfondo culturale è rappresentato dallo Strutturalismo, secondo cui ogni testo è una struttura organizzata secondo regole formali. Nel 1960, a Parigi, da Raymond Queneau viene fondato l’Oulipo, a cui aderirà anche Calvino e i cui scrittori tentano di applicare il pensiero matematico alle strutture e alle forme della letteratura (cfr. DAGNA, 2008, p. 751).

Lezioni Americane. Sei proposte per il nuovo millennio è un libro che raccoglie cinque testi di Italo Calvino composti per un ciclo di lezioni che avrebbe dovuto tenere nel 1985 all’Università di Harvard, una serie di conferenze che non si svolse per la morte dello scrittore. La raccolta venne pubblicata post mortem nel 1988in inglese, col titolo Six Memos for the Next Millennium. Il corrispondente titolo italiano fu invece scelto dalla sorella Esther. Le lezioni avrebbero dovuto essere sei, ma Calvino riuscì a completarne cinque, mentre dell’ultima, la Coerenza, rimangono solo alcuni appunti.

 • Lezioni americane [docx]

 

 Guida alla lettura

Per ciascuna lezione Calvino prende spunto da un valore della letteratura, che egli riteneva necessario salvare e preservare nel terzo millennio; il loro ordine è decrescente; si comincia dalla caratteristica più importante e si procede con quelle meno essenziali: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. Calvino decide poi di accostare ad ogni valore vari autori e testi letterari della tradizione, inserendo anche citazioni testuali (cfr. SALINARI, 1995, p. 690).

Leggerezza - Analizzando quarant’anni di vita dedicati alla scrittura, Calvino si era reso conto che il suo operato era basato sulla sottrazione di peso, con l’obiettivo di alleggerire i racconti nella struttura e nel linguaggio. Lo scrittore inserisce riferimenti letterari per spiegare come la leggerezza debba essere un valore da acquisire. Cita innanzitutto le fiabe antiche, caratterizzate dal volo; ad esse fa seguire la mitologia greca, in particolare le Metamorfosi di Ovidio, con il mito di Perseo, che, per sconfiggere Medusa, si serve di sandali alati e, successivamente, cavalcherà Pegaso, il cavallo alato, entrambi simboli della leggerezza. Vi sono poi citazioni di Lucrezio, Cavalcanti, Dante, caratterizzati dal parlar leggero. Riguardo a Cavalcanti, esempio di leggiadra leggerezza, inserisce una novella tratta dal Decamerone, sottolineando come la gravità senza peso del poeta si manifesti nell’età della melanconia e umorismo, che appaiono anch’essi in leggerezza. Viene citato, infine, anche Leopardi, poiché con i versi alla Luna esprime un senso di sospensione, facendo quasi somigliare il linguaggio alla luce lunare (cfr. SALINARI, 1995, p. 692).

Rapidità - La seconda lezione di Calvino riguarda la rapidità, non strettamente connessa alla velocità. L’autore decide di introdurre l’argomento raccontando una leggenda su Carlo Magno, storia ripresa poi da tanti altri scrittori, preferendo quella di Barbey d’Aurevilly per l’economia del racconto. Secondo Calvino bisogna rispettare i tempi tecnici, capendo e assecondando il respiro della storia che si vuole narrare. La rapidità non deve quindi essere intesa come una corsa contro il tempo; l’iterazione e la digressione diventano mezzi necessari perché la dimensione temporale dei fatti sia trasmessa al lettore nel modo giusto. L’autore decide di inserire esempi non caratterizzati da velocità fisica, bensì da quella mentale; cita quindi Leopardi, con lo Zibaldone, Jorge Louis Borges, Galileo Galilei. Collega poi questa lezione a Le Cosmicomiche e Ti con zero (cfr. SALINARI, 1995, p. 692).

Esattezza - Calvino decide subito di definire l’argomento del suo terzo intervento, poiché l’uomo si esprime in modo casuale, approssimativo. Per difendere l’esattezza, l’autore richiama il suo contrario, l’indefinito, e cita Leopardi, il poeta del vago, anche se successivamente dimostra come le descrizioni di Leopardi risultino accurate e precise, a eccezione della poesia L’infinito, in cuisi ha la massima espressione di ciò che l’uomo non riesce a concepire, rifugiandosi nell’indefinito. Altri autori modelli di esattezza sono Musil, Paul Valèry, Mallarmé, Baudelaire, Edgar Allan Poe. Il libro che meglio rivela il concetto di esattezza è il romanzo Le città invisibili (cfr. SALINARI, 1995, p. 693).

Visibilità - La quarta lezione si apre con un verso di Dante, in quanto il poeta parla delle immaginazioni che si proiettano nella sua mente come su uno schermo separato dalla realtà oggettiva. Calvino distingue tra due tipi di processi immaginativi: quello che vede l’immagine come conseguenza della parole e quello che la identifica come causa; a tal proposito fa riferimento alla lettura di libri e alle scene di un film. Tra i racconti citati vi è un’opera di Honoré de Balzac, che ha subito varie modifiche, tanto da poter essere considerata una parabola dello sviluppo dell’arte moderna: dapprima considerata dall’autore come in grado di ricreare tutto l’universo di immagini, in seguito egli stesso si convince che l’immaginazione non può più essere trasportata attraverso l’arte. Dall’arte si passa poi a una metafora sulla letteratura (cfr. SALINARI, 1995, p. 694).

Molteplicità - Calvino spiega come tutto può essere inteso come un groviglio di reti e relazioni. A tal proposito cita Carlo Emilio Gadda e riporta un passo del celebre Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, in cui mescola vari lessici di livelli linguistici alti e bassi. In seguito chiarisce il pensiero citando Musil e Proust, caratterizzati entrambi dall’incompiutezza nelle loro opere, dovuta alle descrizioni e alle divagazioni per così dire infinite. Come esempio di molteplicità cita Se una notte d’inverno un viaggiatore  e Il castello dei destini incrociati, in cui, partendo da un mazzo di tarocchi, sviluppa una serie di narrazioni diverse l’una dall’altra (cfr. SALINARI, 1995, p. 694).

 

 Per approfondire

Lezioni americane = da Wikipedia (scheda)
• "Lezioni americane" di Italo Calvino: riassunto e spiegazione dell'opera = da Oilproject (videolezione)