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Linguaggio e verità

Schopenhauer è affascinato dal linguaggio e non a caso lo cura con estrema attenzione nella sua scrittura. E convinto che la vita umana si dipani nella dimensione del linguaggio e della comunicazione, improntata alla logica della ragione e delle emozioni, della coscienza e del corpo. La verità e la conoscenza sono tali solo se possono essere espresse nel linguaggio, in una forma comprensibile e riproducibile. Poiché non è un’esperienza linguistica, la visione della pura bellezza nell’arte non può essere che una fuga momentanea dai mali del mondo. La saggezza, invece, è rifugio solido e duraturo, e la si acquisisce nella dimensione linguistica della riflessione, della lettura, del dialogo.

Marco Segala (storico della filosofia)
Giornale di Brescia, 29.09.2010, p. 37