Scrivere dei mali del mondo, o del diktat che ci impone il corpo, per me ha un solo scopo: se tutte queste passioni riesco a farle mie attraverso le parole, è come se riuscissi a trovare uno spazio di manovra per non sentirmi più vittima di fronte alla morte, acquisendo la consapevolezza di una dimensione ermetica. [...] Il dolore non è una cosa che càpita a te: diventa te.
David Grossman (scrittore israeliano)
dal Giornale di Brescia, 06.11.2012, p. 53