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Più i piedi o i cervelli?

Piero Angela,
da un’intervista, Giornale di Brescia, 21.11.2011, p. 17

Nella classifica degli indici di resa scolastica, all’età di quindici anni, gli studenti più bravi sono asiatici. Paesi partiti dal sottosviluppo si sono messi sul serio a lavorare, e oggi sono i primi della classe. Non è un problema di soldi, ma di qualità e di capacità. Uso spesso un'espressione: bisogna alzare l’asticella che la nostra situazione ha fatto scendere. I migliori, perché dobbiamo sprecarli a fare delle classi a bassa velocità? Bisogna agire perché quella che sarà poi la futura classe amministrativa e direttiva sia sempre in condizione di operare al meglio. Dobbiamo fare come al Coni: tutti imparano delle pratiche sportive, poi si sceglie il gruppo che va alle Olimpiadi. In America e in Francia ci sono delle università molto selettive, dove si forma tutta la classe dirigente. In Italia non c’è la ricerca dell’eccellenza, Ci sono delle persone che diventano eccellenti per conto loro, ma perché come nel calcio, non si fa una selezione nei vivai? Ci impegniamo di più nella selezione dei piedi che in quella dei cervelli.