dal Giornale di Brescia, 10.02.2013, p. 71
Ieri mia madre mi telefona chiedendomi se posso accompagnarla per una commissione del tipo: "mi accompagni là, aspetti in macchina e mi riporti a casa". La prima risposta che mi sovviene è: "Come faccio? Lo sai che non ho tempo, sono preso dal lavoro e tutto il resto!".
Fortunatamente però, e qui devo ringraziare il barlume di assennatezza sopraggiuntomi in quel momento, prima che l'infausto messaggio dalla mia mente giungesse incautamente alle corde vocali e da queste potesse fuoriuscire, sconsideratamente, dalla bocca, replicai appena in tempo con tono semispazientito: "Va bene ma spero non ci vorrà molto!"
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