ossimoro
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- Categoria: Retorica
- Ultima modifica il Venerdì, 01 Marzo 2013 15:13
- Pubblicato Domenica, 21 Settembre 2008 10:26
- Scritto da quomodo
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L’ossímoro (o anche ossimòro) è una figura logica che consiste nell’accostamento di due parole o concetti di senso opposto (che dovrebbero escludersi a vicenda), in modo che siano uno sovraordinato e l’altro subordinato, ossia uno complementare dell’altro
- sostantivo + aggettivo: ghiaccio bollente;
- sostantivo + specificazione: il calore del gelo;
- aggettivo + avverbio: freddamente caloroso;
- verbo + complemento avverbiale: raggelare con calore; ecc.
Rientrano nella categoria di ossimoro:
• la distinctio enfatica, in cui contemporaneamente si afferma e si nega il medesimo concetto
- un uomo disumano; drammi non teatrali, i vinti hanno vinto; dovrai esserci senza esserci
• la contradictio in terminis, che è una opposizione limitata al significante, ma non necessariamente estesa al significato dei due termini
- osservare ciecamente, davvero falso
Non confondere l’ossimoro con l’antitesi, in cui i due termini opposti sono fra loro coordinati. In questo senso, il paradosso intellettuale posto dall’ossimoro è molto più straniante, e quindi più ricco di suggestioni espressive e creative, poiché non solo accosta oggettivamente i due concetti opposti, ma obbliga il destinatario a vederli soggettivamente compenetrati uno nell’altro, e a indagare in modo attivo il nesso misterioso che li lega.
In sintesi, le figure di accostamento di due opposti sono: • antitesi = quando gli opposti sono coordinati (e, o, ma) • ossimoro = quando gli opposti sono uno subordinato all’altro |
Etimologia
dal gr. oxýs = acuto, e mōrós = stupido, folle, ossia qualcosa come ‘acuta follia’, che è in sé un esempio formale di ossimoro, oltre che una brillante interpretazione del suo effetto espressivo.
Esempi
• gridare sotto voce - piccolo grande uomo: in questo caso grande è attributo di uomo e piccolo è attributo del nesso grande uomo - sii spontaneo!
• quando sono debole, è allora che sono forte (san Paolo) - fera bella e mansueta (Petrarca)
- Breve scena tediosa del giovane Piramo | e di Tisbe, amor suo, tragicissimo spasso? | Dramma spassoso e tragico? Tedioso e breve? | È ghiaccio caldo, e neve in piena estate! | Come trovare accordo in un tal disaccordo? (Shakespeare)
- Son rose spinose, | son volpi vezzose, | son orse benigne, | colombe maligne (Da Ponte)
- questo | popoloso deserto | che appellano Parigi (Piave).
• festina lente - Graecia capta ferum victorem cepit (Orazio).
Per approfondire
• L’ossimoro nella letteratura
• L’ossimoro nella musica
• L’ossimoro nelle immagini