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temperamento

La teoria degli umori e del temperamento

Secondo la concezione medica antica, fondata sugli insegnamenti di Ippocrate (ca. 460-377 a.C.) e di Galeno (ca. 130-200 d.C.), e viva nella cultura occidentale fino alla rivoluzione scientifica del sec. XVI e oltre (per certi versi fino a oggi), l’essere umano è un micro-cosmo in cui si riflette in modo minuzioso e preciso la struttura del macro-cosmo.

In particolare, i quattro elementi del mondo sub-lunare: aria, fuoco, terra e acqua, sono rappresentati nella fisiologia umana da quattro umori (= fluidi) che ne riproducono nel corpo le proprietà specifiche (caldo/freddo, secco/umido):

aria (calda e umida) = sangue (lat. sanguis), prodotto dal fegato

fuoco (caldo e secco) = bile gialla (gr. cholè, lat. bilis), prodotta dalla cistifellea

terra (fredda e secca) = bile nera (gr. melaine cholè, lat. atrabilis), prodotta dalla milza

acqua (fredda e umida) = flegma (gr. phlegma), prodotto dal cervello.

Il temperamento (= mescolanza) di questi umori in proporzioni relativamente costanti è proprio di ciascun individuo umano, determinando così la sua tipica identità e manifestazione caratteriale (da qui il senso psicologicamente connotato dei termini temperamento e umore, nel senso rispettivamente di atteggiamento stabile e momentaneo):

• se prevale il sangue (sanguis) il tipo è sanguigno (sanguineus = rubicondo, rubizzo, dal rosso del sangue; ma anche campato in aria, colla testa nelle nuvole);

• se prevale la bile gialla (cholè, bilis) il tipo è collerico (cholericus) o bilioso (biliosus = focoso, giallo/verde di rabbia);

• se prevale la bile nera (melaine cholè, atrabilis) il tipo è atrabiliare (atrabiliaris) o melancolico (melancholicus = da cui, per dissimilazione, melanconico, e infine, per fraintendimento etimologico, malinconico, di umor nero; da notare il termine inglese spleen, che significa insieme milza e melanconia);

• se prevale il flegma (phlegma) il tipo è flemmatico (phlegmaticus).

Pur essendo relativamente costante nell’individuo, la proporzione degli umori nel suo temperamento può subire modificazioni a breve o medio termine in corrispondenza con le fasi della vita, dell’anno o della giornata, determinate dalla particolare combinazione delle proprietà tipiche degli elementi nel mondo esterno:

• il sangue (aria) tende al suo massimo nell’infanzia, in primavera e il mattino;

• la bile gialla (fuoco) tende al suo massimo nella giovinezza, in estate e a mezzogiorno;

• la bile nera (terra) tende al suo massimo nella maturità, in autunno e la sera;

• il flegma (acqua) tende al suo massimo nella vecchiaia, in inverno e la notte.

In senso psicologico, quindi, il temperamento indicherebbe la proporzione degli umori tipica della fisiologia propria di ciascun individuo, mentre l’umore indicherebbe la manifestazione prevalente di quel singolo fluido in un momento preciso.

Questa teoria nella medicina antica mirava anche a spiegare le malattie con l’eccesso innaturale di un umore sopra gli altri, e suggeriva di curarle con la somministrazione di sostanze di proprietà contrarie a quelle dell’umore patologico (caldo contro il freddo, umido contro il secco, e viceversa).

Ma si trovano assai spesso anche nella letteratura e nelle arti in genere riferimenti diretti o indiretti alla teoria degli umori e del temperamento, specialmente per quanto riguarda il temperamento melanconico, che è stato sempre considerato il carattere tipico dell’artista, del creativo e del genio nel senso più vasto.

 

 Per approfondire

La teoria degli umori e del temperamento (presentazione pps)

• Giorgio STABILE, “La medicina”, Consorzio Nettuno, Storia della scienza, lez. 5 (trascrizione in pdf)