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cantus firmus

Nella pratica della polifonia dagli ultimi secoli del medioevo ai primi dell’età moderna, è chiamato cantus firmus (canto fermo) la melodia che veniva eseguita da una voce (tenor) lungo tutta la composizione e costituiva la base per il gioco contrappuntistico delle altre voci.

Nei primi tempi il cantus firmus era costituito da una melodia tratta dal repertorio liturgico in canto piano, in cui i valori di ciascuna nota erano resi uguali e prolungati: da qui il significato del termine tenor, che alludeva alla tipica tecnica di ‘tenere’ a lungo le singole note, mentre le voci superiori (o inferiori) procedevano a ricamare con note veloci le linee del contrappunto. Dalla fine del sec. XV, l’arte di elaborazione del cantus firmus divenne più articolata e varia, si cominciò a impiegare melodie di origine profana (o talora di nuova composizione) e ad applicare la medesima tecnica anche all’ambito della musica strumentale.

 


Per approfondire

• dalla messa “L’homme armé

Uno degli esempi più noti è forse quello della canzone popolare francese detta L’homme armé, che fu scelta come cantus firmus per numerose composizioni sacre tra ‘400 e ‘600.