Nel canto piano si dà il nome di jubilus a un lungo melisma intonato di solito sull’ultima vocale della parola “alleluia”, o di altre parole di significato gioioso (come ad es. la stessa parola “jubilus” o il verbo “jubilare”).
Come si può dedurre dalla definizione, è un fenomeno tipico della liturgia del giorno e del tempo di Pasqua.
La più bella descrizione della tecnica dello jubilus è forse quella data da Agostino.