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giambo

Nella metrica greca e latina, il giàmbo è piede formato da una breve e una lunga:  (piede giambico puro), perciò di tre tempi brevi, con ritmo ascendente.

A volte i versi giambici sono organizzati per piede; altre per metrum. Il metrum è una coppia di piedi giambici, ovvero una dipodia ( –́ ∪). Due dipodie costituiscono il dimetro giambico, tre il trimetro giambico (anche senario).

Nell’innografia cristiana (innodia) dei secoli tardo antichi e medievali è diffusissima la forma del cosiddetto ‘inno ambrosiano’ (dal nome di sant’Ambrogio di Milano, di cui sopravvivono poco più di una decina di composizioni) ordinato in quartine di dimetri giambici:

–́ ∪ –, ∪ –́ ∪
–́ ∪, ∪ –́ ∪
–́ ∪, ∪ –́ ∪
–́ ∪, ∪ –́ ∪

es. Deus, creator omnium,
polique rector, vestiens
diem decoro lumine,
noctem soporis gratia.

Nella metrica italiana e moderna (►metrica accentuativa/quantitativa) si impiega per indicare un ritmo costituito da successioni di sillabe atone () e toniche (): si parla allora di settenario giambico, novenario giambico, endecasillabo giambico.

 


Esempi

• di qua, di là, di giù, di sù li mena (Dante): endecasillabo di ritmo nettamente giambico.

 

Per approfondire

• AMBROGIO, “Aeterne rerum conditor” (inno)
• AMBROGIO, “Deus creator omnium” (inno)