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esametro dattilico

L’esametro dattilico, il verso più importante della poesia classica greca e latina, è formato da sei piedi dattilici (esapodia dattilica), di cui l’ultimo tronco (catalettico), con la possibilità di sostituzione delle coppie adiacenti di sillabe brevi mediante una sillaba lunga (trasformando così i dattili in spondei); tale sostituzione non avviene nel 5° piede se non rarissimamente, dando allora al verso il nome di esametro spondaico.

–  , –  , –  , –  , – , – 

Cesure

Nell’esametro dattilico le cesure principali sono le seguenti:

pentemìmera o semiquinaria: cade dopo il 5° mezzo piede (arsi del 3° piede):

, –  , – // , –  , – , – 
Arma virumque cano || Troiae qui primus ab oris

eftemìmera o semisettenaria: cade dopo il 7° mezzo piede (arsi del 4° piede):

, –  , –  , – // , – , – 
Haec dum Dardanio Aeneae || miranda videntur

del terzo trocheo: cade dopo la 1ª breve del 3° piede dattilico:

, –  , – // , –  , – , – 
Spargens umida mella || soporiferumque papaver

 

In un verso c’è sempre almeno una cesura (principale), ma possono esservene anche altre (secondarie), fino a tre. Ne esistono svariate altre tipologie, ma spesso sono solo elucubrazioni dei teorici piuttosto che effettive intenzioni poetiche degli autori.

tritemimera: dopo il 3° mezzo piede (arsi del 2° piede)

, – / , – // , –  , – UU, – U
Fronde super | viridi. || Sunt nobis mitia poma

, – / , – , – // , – , – 
Clamores | simul horrendos || ad sidera tollit

cesura o dieresi bucolica: cade alla fine del 4° piede dattilico:

, –  , – //  , –  , / – , – 
Pollio et ipse facit || nova carmina; | pascite taurum

Si dice maschile la cesura che segue un’arsi (prima posizione lunga di un piede); femminile quella che non segue un’arsi: la poesia latina preferisce decisamente le cesure maschili.

 

Dall’esametro deriva il pentametro dattilico, che è una sua variante con cesura fissa tritemimera: 

– ∪∪ , – ∪∪ , – // – ∪∪ , – , –

Esametro e pentametro dattilici entrano in composizione nel distico elegiaco.