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lectio

In filologia, lectio (= lezione, lettura) è il termine con il quale si indica una delle diverse varianti di forma in cui, nei manoscritti che l’hanno tramandato, è conservato un testo o una parte di esso: un brano, una frase, o anche solo un singolo termine.

Lectio difficilior potior” (= la lettura più difficile è la più probabile) è un principio importante della critica testuale (ossia la tecnica di ricostruzione filologica dei testi antichi).

Quando diversi testimoni manoscritti di un medesimo testo sono in conflitto su una determinata forma (parola, locuzione, frase, ecc.), i filologi ritengono che la variante più inusuale sia quella più probabilmente attendibile. Il presupposto logico di questo principio è che per i copisti non troppo colti fosse più agevole passare da una forma più difficile (lectio difficilior) per loro incomprensibile, a una più facile (lectio facilior) presuntamente corretta, che non viceversa.

 


Esempi

• qui non risere parenti ~ cui non risere parentes (Virgilio).

La prima versione fornita da Quintiliano: ‘che non sorrisero al genitore’ (lectio difficilior) si contrappone alla seconda, quella tradizionale, più prevedibile, ‘a cui non sorrisero i genitori’ (lectio facilior).