triangolo semiotico

Categoria: Linguistica
Ultima modifica il Mercoledì, 27 Settembre 2017 08:20
Pubblicato Lunedì, 22 Settembre 2008 10:56
Scritto da quomodo
Visite: 11825

Con l’espressione triangolo semiotico (ossia i tre elementi che costituiscono qualunque segno appartenente a uno specifico codice linguistico), si intende il modello che visualizza l’idea secondo la quale il segno è composto di un significante e di un significato, con un implicito riferimento a una realtà presupposta in ogni caso come esistente.

segno = significante + significato + realtà (immaginata esistente)

significante è quella parte del segno che può essere percepita dai sensi (di solito vista e/o udito, ma anche in certi casi particolari olfatto, gusto e tatto);

significato è il concetto (idea, contenuto mentale) che viene associato a quel significante secondo la convenzione del codice specifico;

• la realtà (esterna al linguaggio e non corrispondente alle sue regole) non entra nel significante, se non per la parte della percezione sensoriale portatrice di esso (onde sonore o elettromagnetiche, molecole che stimolano l’olfatto o il gusto, ecc.), senza relazione col significato (qualunque significante può assumere qualunque significato: non c’è nulla nel significante che obblighi ad attribuirgli un significato piuttosto che un altro);

ma la realtà non entra in quanto tale nemmeno nel significato, se non per il fatto che è implicitamente data per esistente, anche quando non lo è (il segno vale indipendentemente dal fatto che esista o no l’entità di cui si parla: un messaggio può essere valido e comprensibile sia che parli di ciò che sta accadendo, sia che racconti la storia di Ulisse o di Pinocchio).

L’insieme delle convenzioni segniche che associano tutti i significanti a tutti i significati nell’ambito di un medesimo linguaggio si chiama codice, ed è il fattore comunicativo oggetto della funzione metalinguistica.

Tale associazione può essere effettuata a diversi livelli: il più elementare e univoco è quello denotativo (o denotazione); qualunque altro livello di grado superiore è connotativo (o connotazione).

 

 Per approfondire

Nello schema che segue, l’immagine priva di segni linguistici rappresenta la realtà presupposta (non l’oggetto materiale o  reale: si possono rappresentare il pane, i puffi o l’amore, e il modello è comunque lo stesso); la parola rappresentata con lettere incluse in parentesi quadre rappresenta l’insieme dei suoni che la costituiscono (anche qui qualunque insieme di suoni già esistente o inventato al momento può funzionare nell’ambito della percezione sonora); la parola tra apici rappresenta l’idea, il concetto che per convenzione viene associato a quell’insieme di suoni all’interno di un codice segnico particolare (in questo caso la lingua italiana).