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Lettori e scrittori digitali

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Visto che vi ho dato il compito di recensire un paio di manifestazioni di Occhiodibue, e che nell'ambito del festival ieri c'è stato a scuola un interessante intervento, provo a farne una breve recensione, che vi può servire come riferimento, da interpretare comunque in maniera personale.

Sabato 20 settembre 2014. È un falso problema contrapporre il vecchio libro di carta ai nuovi mezzi che permettono la lettura digitale, almeno tanto quanto è inconsistente la presunta incompatibilità tra il lettore lento, nostalgico, affezionato all'odore della carta stampata e al fruscio dei fogli da una parte, e dall'altra il lettore veloce, aggiornato, che scivola col dito sugli schermi delle diavolerie all'ultimo grido. Se si supera l'atteggiamento emotivo e si riflette razionalmente sui caratteri delle due differenti modalità di lettura, non è difficile cogliere i pregi materiali del libro cartaceo, che non sono (e forse non saranno mai) superati dallo schermo di un computer, e i vantaggi comunque incomparabili del mezzo tecnologico, che moltiplicano all'infinito le potenzialità della lettura e della ricerca.

Ci ha suggerito stimolanti riflessioni su questi temi Marco Frullanti (voce baritonale dalla velata cadenza che ne svela l'origine emiliana), ventottenne fondatore, insieme ad Annalia Scarafile, di Nativi Digitali Edizioni, una giovane casa editrice (18 pubblicazioni in un anno di attività) che si occupa di pubblicare ebook, ossia libri destinati a essere letti con mezzi elettronici tipo ereader, tablet/ipad, smartphone/iphone, e altri simili apparecchi, non esclusi i vecchi pc. Frullanti ha catturato per tre quarti d'ora l'attenzione della platea di studenti del Pascal, trasmettendo il suo palpabile entusiasmo per un lavoro molto impegnativo, che tuttavia gli consente di partire dalla lettura del manoscritto dell'autore e di arrivare alla pubblicazione e distribuzione del libro finito senza dover fare i conti con gli ingombranti e costosi apparati dell'editoria tradizionale. Ma soprattutto ha sprizzato il piacere di poter instaurare con gli autori dei suoi libri un dialogo diretto e amichevole, destinato a permanere anche oltre la realizzazione definitiva del prodotto editoriale.

L'idea che emerge dalla presentazione del giovane editore è la relativa facilità con cui si può percorrere l'itinerario un tempo assai arduo della progettazione, elaborazione, pubblicazione e diffusione di un libro, con la soddisfazione impagabile di vederlo quasi in tempo reale arrivare nelle mani del lettore, conservando costantemente la possibilità di aggiornamenti e correzioni (un vantaggio che la carta non offrirà mai). Idee ed entusiasmo del relatore, che si contagiano elettricamente a chi lo ascolta illustrare con passione la sua attività, attivando le sinapsi dei neuroni più arrugginiti: e se ci provassimo anche noi a scrivere, magari collettivamente, qualcosa da pubblicare in questa forma di editoria del futuro che è già così presente? C'è da scommettere che il simpatico editore saprebbe darci le dritte giuste per non mancare il bersaglio.

[per curiosità, la presente recensione conta circa 2800 battute]