Il dio dei plagiatori

Categoria: a.s. 2010-11
Ultima modifica il Domenica, 22 Settembre 2013 19:59
Pubblicato Mercoledì, 15 Dicembre 2010 02:00
Scritto da quomodo
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C’è una cosa che io non sopporto, ed è bene che ve ne rendiate conto al più presto e che ne traiate le opportune conseguenze, anche perché dopo questa prima esperienza di ricerca, non ve la condonerò più, trattandosi di un problema di deontologia (etica: fatevi spiegare da Tarantino) del lavoro di ricerca, prima e più ancora che di puro esercizio tecnico.
• quando uno nel suo scritto mette parole che non sono sue, deve (deve, DEVE, DEVISSIME) segnalare che le parole non sono sue (mediante le virgolette) e quindi di chi sono (mediante il rimando alla fonte, nella forma obbligatoria: «COGNOME, data, pagina»).
È inutile, amici miei, che voi facciate finta che le parole siano vostre: nessuno crederà mai che siano vostre espressioni - ad es. - come questa: «Lo sfondo della poesia di Catullo è costituito dall'ambiente letterario e mondano della capitale, di cui fa parte la cerchia degli amici neoterici, accomunati dagli stessi gusti, da uno stesso linguaggio, da un ideale di grazia e brillantezza di spirito: lepos, venustas, urbanitas sono i principi...»; quindi è contro-producente che voi le facciate passare per vostre, omettendo le virgolette e il rimando bibliografico: ottenete solo di passare per bugiardi o peggio ancora per para**** (ops: questa parola a scuola non si può dire!).
• ricordate che oggettivamente (OGGETTIVAMENTE!) io non considererò mai sufficiente un lavoro in cui
1) manca la bibliografia (ossia l’elenco dei testi ai quali la ricerca ha attinto, che devono essere almeno due o tre, altrimenti non è una ricerca)
2) mancano o sono incompleti i rimandi bibliografici (ossia l’indicazione della fonte di ogni frase e affermazione che non è vostra)
3) le parole che non sono vostre non sono segnalate dalle virgolette (il che è plagio, ossia un un vero e proprio crimine culturale).
Spero che non ci sia più bisogno di ripetere queste richieste, che – ribadisco – non sono delle fisime perfezionistiche, bensì sono la minimissima base di serietà e credibilità di qualsiasi ricerca che abbia l’aspirazione a essere anche lontanamente scientifica, in qualsiasi campo, anche umanistico.
Provate solo a pensare se io – per dire –, in questo forum o altrove, mi servissi di materiale che proviene dai vostri lavori, e non dicendo da dove proviene, lo facessi passare per mio! ...
Da qualche parte ci sarà pure un dio che punisce i plagiatori!!!