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Tanti saluti all’àbate

Devo ammettere che ieri esitavo a parlarvi del cursus perché temevo che non avreste capito niente, o almeno che non vi sareste interessati; invece la lezione di stamattina sul cursus è stata molto più interessante e divertente di quella di ieri. (a meno che non l’abbiate fatto solo per il gusto di darmi una smentita).

Quindi riassuntino:

1) il cursus è una serie di regole che determinano la conclusione perfetta delle frasi sul piano ritmico (ossia dei rapporti tra sillabe toniche e atone).

2) le regole medievali derivano dalle clausulae della retorica classica, anche se queste riguardavano la quantità delle sillabe finali di frase, mentre il cursus riguarda gli accenti.

3) le forme preferite di cursus sono le quattro seguenti:
planus (_u|u_u) = “festa privata”
tardus (_u|u_uu) = “festa fantastica”
velox (_u|u_u_u) = “festa miracolosa”
trispondaicus (_u|_u_u) = “festa prodigiosa”
(gli esempiuoli li ho inventati io, così non sono costretto a citare le fonti, come imporrebbero le regole della bibliografia!)

4) può essere interessante sperimentare anche nei vostri scritti di italiano qualcosa di simile (ossia provare a chiudere sempre le frasi con qualcuno di questi ritmi, e non con altri): di solito fa un buon effetto sul lettore (sempre però che non si dicano stupidaggini!)

Per approfondire l'argomento, vedere anche la scheda del Dizionarietto:
» www.webalice.it/quomodo/dizionar/metrica/cursus.htm

PS. Non è che il compito di leggere Il nome della rosa ha fatto saltare qualche rotella nel cervelletto di qualcuno di voi?! (cari saluti al signor àbate...)