Ecco il famoso paradosso di Achille e la tartaruga, inventato da Zenone di Elea (V sec. a.C.) per mostrare che la ragione non funziona come la realtà e la realtà non funziona come la ragione (lo riporto nella formulazione essenziale e limpidissima di Borges):
Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille il millimetro, la tartaruga un decimo di millimetro, e così all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla. Fin qui, il paradosso immortale.
Jorge Luis BORGES, da “La perpetua corsa di Achille e della tartaruga”, in Discussioni
Sulla base di questo apologo, specialmente nel secolo scorso, sono stati costruiti racconti e argomentazioni, che ne sviluppano i presupposti. Vi rimando per una prima ricognizione alle pagine seguenti (dal sito di un liceo di Piacenza):
» www.liceogioia.it/EspDidattiche/Mul...exMateriali.htm
Suggerisco anche di osservare con attenzione e valutare gli inconvenienti grafico-formali delle pagine web cui vi ho rimandato.