Gluck, “Orfeo ed Euridice” - 3
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- Categoria: Settecento
- Ultima modifica il Venerdì, 25 Aprile 2014 08:32
- Pubblicato Mercoledì, 15 Marzo 2006 16:42
- Scritto da quomodo
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ATTO TERZO
Oscura spelonca, che forma un tortuoso laberinto, ingombrato di massi, staccati dalle rupi, che sono tutte coperte di sterpi, e di piante selvagge.
Scena prima
Orfeo ed Euridice
[Recitativo]
Orfeo
(ad Euridice che conduce per mano sempre senza guardarla)
Vieni, segui i miei passi!
Unico amato oggetto
Del fedel amor mio.
Euridice
(con sorpresa)
Sei tu! M’inganno?
(con fretta)
Sogno! Veglio? O deliro?
Orfeo
Amata sposa,
Orfeo son’io, e vivo ancor: ti venni
Fin negli Elisi a ricercar. Fra poco
Il nostro cielo, il nostro sole, il mondo
Di bel nuovo vedrai!
Euridice
Tu vivi? Io vivo?
Come? Ma con qual arte?
(sorpresa)
Ma per qual via?
Orfeo
Saprai
Tutto da me; per ora
(con premura)
Non chieder più! Meco t’affretta, il vano
Importuno timor dall’alma sgombra!
Ombra tu più non sei, io non son ombra.
Euridice
Che ascolto! E sarà ver? Pietosi Numi
Qual contento è mai questo! Io dunque in braccio
All’idol mio, fra più soavi i lacci
D’Amore, e d’Imeneo,
Nuova vita vivrò!
Orfeo
Sì, mia speranza!
Ma tronchiam le dimore,
Ma seguiam il cammin. Tanto è crudele
La fortuna con me, che appena io credo
Di possederti, appena
So dar fede a me stesso.
Euridice
E un dolce sfogo
(mesta e i risentita, ritirando la mano da Orfeo)
Del tenero amor mio, nel primo istante
Che tu ritrovi me, ch’io te riveggo,
T’annoia, Orfeo!
Orfeo
Ah non è ver! Ma... sappi...
Senti... (Oh legge crudel!) Bella Euridice
Inoltra i passi tuoi.
Euridice
Che mai t’affanna
In sì lieto <fiero> momento?
Orfeo
(Che dirò?... lo preveddi: ecco il cimento!)
Euridice
Non mi abbracci! Non parli!
Guardami almen. Dimmi son bella ancora
(tirandolo perché la guardi)
Qual era un dì? vedi: che forse è spento
Il roseo del mio volto: Odi: che forse
S’oscurò quel che amasti,
E soave chiamasti
Splendor de’ sguardi miei?
Orfeo
(Più che l’ascolto
Meno resisto: Orfeo coraggio!) Andiamo,
Mia diletta Euridice! Or non è tempo
Di queste tenerezze: ogni dimora
È fatale per noi.
Euridice
Ma... un sguardo solo...
Orfeo
È sventura il mirarti.
Euridice
Ah infido! E queste
Son l’accoglienze tue! Mi nieghi un sguardo
Quando dal caro amante,
E dal tenero sposo
Aspettarmi io dovea gli amplessi e i baci!
Orfeo
(Che barbaro martir!) Ma vieni, e taci.
(Sentendola vicina, prende la sua mano, e vuol condurla.)
Euridice
(ritira la mano con sdegno)
Ch’io taccia! E questo ancora
Mi restava a soffrir? Dunque hai perduto
La memoria, l’amore,
La costanza, la fede? E a che svegliarmi
Dal mio dolce riposo, or ch’hai pur spente
Quelle a entrambi sì care
D’Amore, e d’Imeneo pudiche faci!
Rispondi, traditor!
Orfeo
Ma vieni, e taci!
[Duetto]
Orfeo
Vieni, appaga il tuo consorte.
Euridice
No: più cara è a me la morte,
Che di vivere con te.
Orfeo
Ah crudel...
Euridice
Lasciami in pace.
Orfeo
No, mia vita: ombra seguace,
Verrò sempre intorno a te.
Euridice
Ma perché sei sì tiranno?
Orfeo
Ben potrò morir d’affanno,
Ma giammai dirò perché!
Euridice, Orfeo
Grande, o Numi, è il dono vostro!
Lo conosco, e grato (grata) io sono!
Ma il dolor, che unite al dono,
È insoffribile per me!
(nel terminare il duetto ambedue, ciascuno dalla sua parte si appoggiano ad un sasso.)
[Recitativo]
Euridice
Qual vita è questa mai,
Che a vivere incomincio!... E qual funesto
Terribile segreto Orfeo m’asconde!...
Perché piange, e s’affligge?... Ah, non ancora
Troppo avvezza agli affanni
Che soffrono i viventi, a sì gran colpo
Manca la mia costanza!... Agli occhi miei
Si smarrisce la luce... Oppresso in seno
Mi diventa affannoso
Il respirar. Tremo... vacillo... e sento
Fra l’angoscia, e il terrore
Da un palpito crudel vibrarmi il core.
[Aria]
Euridice
Che fiero momento,
Che barbara sorte,
Passar dalla morte
A tanto dolor!
Avvezza al contento
D’un placido oblio,
Fra queste tempeste
Si perde il mio cor.
Vacillo, tremo...
Che fiero momento,
Che barbara sorte,
Passar dalla morte
A tanto dolor!
[Recitativo]
Orfeo
Ecco un nuovo tormento!
Euridice
Amato sposo,
M’abbandoni così? Mi struggo in pianto;
Non mi consoli? Il duol m’opprime i sensi,
Non mi soccorri? Un’altra volta, oh stelle!
Dunque morir degg’io
Senza un amplesso tuo, senza un addio?
Orfeo
Più frenarmi non posso: a poco a poco
La ragion m’abbandona, oblio la legge,
Euridice, e me stesso! E...
(in atto di voltarsi, e poi pentito)
Euridice
Orfeo... consorte...
Ah... mi sento... languir.
(si getta a sedere sopra di un sasso)
Orfeo
No, sposa! Ascolta!
(in atto di voltarsi a guardarla, con impeto)
Se sapessi... — Ah che fo? Ma fino a quando
In quest’orrido inferno
Dovrò penar! —
Euridice
Ben mio,
Ricordati... di... me...
Orfeo
Che affanno! Oh, come
Mi si lacera il cor! Più non resisto...
Smanio... fremo... deliro...
(si volta con impeto, e la guarda)
Ah! Mio tesoro...
Euridice
Giusti Dei, che m'avvenne? Io manco, io moro.
<Aita, oh Numi! io moro!>
(alzandosi con forza, e tornando a cadere, more)
Orfeo
Ahimè! Dove trascorsi! Ove mi spinse
Un <il> delirio d’amor?...
(le s’accosta con fretta)
Sposa! Euridice!
(la scuote)
Euridice! Consorte! Ah, più non vive:
La chiamo in van! Misero me! La perdo,
E di nuovo, e per sempre! Oh legge! Oh morte!
Oh ricordo crudel! Non ho soccorso,
Non m’avanza consiglio! Io veggo solo —
ah, fiera vista! — il luttuoso aspetto
Dell’orrido mio stato!
Saziati, sorte rea! Son disperato!
[Aria]
Orfeo
Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?
Euridice! Euridice! Oh Dio, rispondi:
Io son pure il tuo fedel.
Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?
Euridice! Euridice! Ah non m’avanza
Più soccorso, più speranza
Né dal mondo, né dal ciel.
Che farò senza Euridice?
Dove andrò senza il mio ben?
[Recitativo]
Orfeo
Ah finisca e per sempre
Colla vita il dolor! Del nero Averno
Già sono <ancor> in sulla via: lungo cammino
Non è quel, che divide
Il mio bene da me. Sì: aspetta, o cara
Ombra dell’Idol mio. No, questa volta
Senza lo sposo tuo non varcherai
L’onde lente di Lete <Stige>!
Scena seconda
Amore e detti
[Recitativo]
Amore
(lo disarma)
Orfeo, che fai?
Orfeo
E chi sei tu, che trattenere ardisci
(con impeto e fuori di sé)
Le dovute a’ miei casi
Ultime furie mie?
Amore
Questo furore <Queste tue pene>
Calma, deponi, e riconosci Amore <Imene>.
Orfeo
Ah sei tu!... Ti ravviso. Il duol finora
(come tornando in sé stesso)
Tutt’i sensi m’oppresse. A che venisti?
In sì fiero momento,
Che vuoi da me?
Amore
Farti felice. Assai
Per gloria mia soffristi, Orfeo. Ti rendo
Euridice, il tuo ben. Di tua costanza
Maggior prova non chiedo. Ecco: risorge
A riunirsi con te.
(si alza Euridice come svegliandosi da un profondo sonno)
Orfeo
Che veggo! Oh Numi!
Sposa!
(con sorpresa, e corre ad abbracciare Euridice)
Euridice
Consorte!
Orfeo
E pur t’abbraccio!
Euridice
E pur
Al sen ti stringo.
Orfeo
Ah, quale
Riconoscenza mia...
Amore
Basta! Venite!
Avventurosi amanti, usciamo al mondo,
Ritornate a godere.
Orfeo
Oh fausto giorno!
Amor <Nume> pietoso!
Euridice
Oh lieto
Fortunato momento!
Amore
Compensa mille pene un mio contento.
(ad un cenno di Amore <Imeneo> si cambia la Scena)
Scena terza ed ultima
Amore, Orfeo, ed Euridice
Magnifico Tempio dedicato ad Amore. Amore, Orfeo ed Euridice, preceduti da numeroso drappello Pastori e Pastorelle <Eroi ed Eroine>, che vengono a festeggiare il ritorno di Euridice, e cominciando un allegro ballo, s’interrompe da Orfeo, che intuona il seguente Coro.
Ballo
[cfr. Coro 26]
1. (Grazioso)
2. Allegro
3. Andante
4. Allegro
Coro
Orfeo <orfeo, euridice>
Trionfi Amore
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà!
Di sua catena
Tal volta amara,
Mai fu più cara
La libertà.
Coro [di pastori e pastorelle]
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.
Amore <Orfeo, imeneo>
Talor dispera
Tal volta affanna
D’una tiranna
La crudeltà <libertà>.
Ma poi la pena
Oblìa l’amante
Nel dolce istante
Della pietà!
Coro [di pastori e pastorelle]
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.
Euridice <Orfeo, Euridice, imeneo>
La gelosia
Strugge, e divora;
Ma poi ristora
La fedeltà
E qual sospetto
Che il cor tormenta
Al fin diventa
Felicità.
Coro [di pastori e pastorelle]
Trionfi Amore,
E il mondo intero
Serva all’Impero
Della beltà.
(a 3)
Euridice
Divo Amor, son le tue pene
Estasiante voluttà!
Orfeo
Son d'Amore le catene
La più dolce libertà!
Amore
Fa un solo, un sol de' miei desir
Soavemente il cor languir!
Se il mio foco v'arde il seno
Tutto è raggio in ciel sereno,
Sin il pianto è voluttà!
(a 2)
Orfeo
Se il mio sguardo in
te s'affisa,
Euridice
Questo sen
s'imparadisa!
Orfeo, Euridice, Amore (a 3)
De lo strazio di due cor
Fa un gioir celestial amato Amor!
(Le danze ricominciano intorno al gruppo degli amanti felici. La tenda cala lentamente.)