Schubert, “Orpheus”
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- Categoria: Ottocento
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- Pubblicato Lunedì, 04 Marzo 2013 15:01
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Franz SCHUBERT (1797-1828)
Orpheus. Lied des Orpheus, als er in die Hölle ging
[Orfeo. Canzone di Orfeo nella sua discesa agli inferi], D 474b (1816)
testo di Johann Georg Jacobi
1. Wälze dich hinweg, du wildes Feuer! Diese Saiten hat ein Gott gekrönt; Er, mit welchem jedes Ungeheuer, Und vielleicht die Hölle sich versöhnt. |
Gira al largo, tu fuoco furibondo! Queste mie corde ha benedetto un dio; Con lui ogni mostro e forse l'inferno si dà pace. |
2. Diese Saiten stimmte seine Rechte: Fürchterliche Schatten, flieht! Und ihr winselden Bewohner dieser Nächte, Horchet auf mein Lied! |
Queste corde intonò la sua mano: Fuggite, voi cattive ombre, fuggite! E voi, lagnosi abitator di queste notti, Prestate ascolto alla mia canzone! |
3. Von der Erde, wo die Sonne leuchtet Und der stille Mond, Wo der Tau das junge Moos befeuchtet, Wo Gesang im grünen Felde wohnt; |
Dalla terra, dove il sole splende e la muta luna, Dove rugiada acerbo muschio impregna, Dove il canto in verdi campi indugia; |
4. Aus der Menschen süssem Vaterlande, Wo der Himmel euch so frohe Blicke gab, Ziehet mich die schönsten Bande, Ziehet mich die Liebe selbst herab. |
Dalla dolce patria degli uomini, Dove il cielo vi dà sì lieto sguardo, Mi attrae la più bella compagnia Mi attrae l'amore stesso quaggiù. |
5. Meine Klage tont in eure Klage; Weit von ihr geflohen ist das Glück; Aber denkt an jene Tage, Schaut in jene Welt zurück! |
Il mio pianto si fonde al vostro pianto; Via da voi volata è l'allegrezza; Ma pensate a quei giorni, A quel mondo volgete ancora gli occhi! |
6. Wenn ihr da nur einen Leidenden umarmt, O, so fühlt die Wollust noch einmal, Und der Augenblick, in dem ihr euch erbarmt, Lindre diese lange Qual. |
Se mai là un sofferente voi abbracciaste, O, rivivete quel sentire un'altra volta, E il momento ove provaste compassione, Sollevi questo lungo tormento. |
7. O, ich sehe Tränen fliessen! Durch die Finsternisse bricht Ein Strahl von Hoffnung; ewig büssen Lassen euch die guten Götter nicht. |
O, io vedo le lacrime scorrere! Tra il buio irrompe un raggio di speranza; eterna pena Non vi infliggeranno i buoni dèi. |
8. Götter, die für euch die Erde schufen, Werden aus der tiefen Nacht Euch in selige Gefilde rufen, Wo die Tugend unter Rosen lacht. |
Gli dei, che a voi crearono la terra, Fuori dalla oscura notte Ai campi Elisi vi chiameranno, Dove virtù tra le rose sorride. |