Agostino, L'apprendimento linguistico

Categoria: Programma di 5ª
Ultima modifica il Giovedì, 05 Giugno 2014 18:24
Pubblicato Giovedì, 08 Maggio 2014 13:34
Scritto da quomodo
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Agostino: advertendo didici sine ullo metu atque cruciatu

Una acuta teoria della didattica

 

Aurelius AUGUSTINUS (354-430)

Confessiones  I, 14

 

Cur ergo graecam etiam grammaticam oderam talia cantantem? Perché dunque odiavo anche la grammatica greca che canta tali cose [= le stesse di Virgilio]?
nam et Homerus peritus texere tales fabellas, et dulcissime vanus est, et mihi tamen amarus erat puero. Infatti anche Omero (è) abile a tessere tali fiabe, ed è dolcissimamente vano, e a me tuttavia era amaro (da) bambino.
Credo etiam graecis pueris Vergilius ita sit, cum eum sic discere coguntur ut ego illum. Credo che anche ai bambini greci Virgilio sia così, quando sono costretti a impararlo così come io quello (Omero).
Videlicet difficultas, difficultas omnino ediscendae linguae peregrinae, quasi felle aspergebat omnes suavitates graecas fabulosarum narrationum. Evidentemente la difficoltà, la difficoltà certamente di imparare la lingua straniera, come di fiele aspergeva tutte le soavità greche delle favolose narrazioni.
Nulla enim verba illa noveram, et saevis terroribus ac poenis, ut nossem, instabatur mihi vehementer. Infatti nessuna di quelle parole conoscevo (avevo conosciuto), e con crudeli terrori e pene, perché (la) conoscessi, mi si stava addosso violentemente.
Nam et latina aliquando infans utique nulla noveram, et tamen advertendo didici sine ullo metu atque cruciatu, inter etiam blandimenta nutricum et ioca arridentium et laetitias alludentium. Infatti anche nessuna (delle parole) latine qualche volta (da) infante comunque conoscevo, e tuttavia avvertendo (le) ho imparate senza alcun timore e punizione, in mezzo anche a blandimenti delle nutrici e giochi di chi sorrideva e letizie di chi giocava.
Didici vero illa sine poenali onere urgentium, cum me urgeret cor meum ad parienda concepta sua, id quod non esset, nisi aliqua verba didicissem non a docentibus, sed a loquentibus, in quorum et ego auribus parturiebam quidquid sentiebam. Ma (le) ho imparate senza il peso punitivo di chi (mi) spingeva, mentre mi spingeva il mio cuore a partorire i suoi concetti, ciò che non sarebbe, se non avessi imparato alcune parole non dai docenti, ma dai parlanti, nelle orecchie dei quali anche io partorivo qulunque cosa sentivo.
Hinc satis elucet maiorem habere vim ad discenda ista liberam curiositatem quam meticulosam necessitatem. Da qui abbastanza è chiaro che ha maggiore forza per imparare queste cose la libera curiosità che la meticolosa necessità..
Sed illius fluxum haec restringit legibus tuis, Deus, legibus tuis a magistrorum ferulis usque ad temptationes martyrum, valentibus legibus tuis miscere salubres amaritudines revocantes nos ad te a iucunditate pestifera, qua recessimus a te. Ma il flusso di quella (la curiosità) questa (la necessità) costringe per le tue leggi, Dio, per le tue leggi, dalle bacchette dei maestri fino alle tentazioni dei martiri, per le tue valenti leggi, a mescolare salutari amarezze che ci richiamano a te dalla perstifera giocondità, per la quale ci siamo allontanati da te.

 

 Problemi grammaticali

 

 Traduzione interpretativa