Top menu

2008_oltreorizzonte_w.jpg2012_squarcio-di-luce_w.jpg2009_toscanasera_w.jpg2009_sorgere_w.jpg2012_campo-papaveri_w.jpg2012_nebbia-su-mantova_w.jpg2011_cespuglio_w.jpg2009_tramonto2_w.jpg2008_controlucemn_w.jpg2010_temporale_w.jpg2009_sottobosco_w.jpg2008_acquitrino_w.jpg2011_forza-del-vento_w.jpg2007_grandepino_w.jpg2009_stagno_w.jpg2009_mantovainrosso_w.jpg2011_settembre_w.jpg2012_tre-alberi_w.jpg2011_paes-invernale-2_w.jpg2010_steppa_w.jpg2011_schiumadonda_w.jpg2011_paes-invernale-1_w.jpg2011_marina_w.jpg2009_incendio_w.jpg2009_tramonto_w.jpg

proposizioni infinitive

Le proposizioni infinitive sono proposizioni completive (o complementari dirette), che fungono da soggetto o da oggetto del verbo reggente (soggetto quando il verbo reggente è intransitivo o passivo; oggetto quando è transitivo attivo).

Le proposizioni infinitive hanno:

• il soggetto obbligatoriamente espresso in caso accusativo e
• il verbo al modo infinito secondo la consueta consecutio temporum:

• infinito presente (-are/-ari; -ēre/-ēri; -ĕre/-i; -ire/-iri; -ĕre/-i) = contemporaneità con qualunque tempo della reggente
• infinito perfetto (-isse/-tum esse) = anteriorità con qualunque tempo della reggente
• infinito futuro (-turum esse/-tum iri) = posteriorità con qualunque tempo della reggente

In presenza di un infinito occorre fare molta attenzione a distinguere la costruzione completiva dalla costruzione servile:

• nella costruzione completiva

- il verbo reggente e l’infinito costituiscono due predicati distinti (e quindi due proposizioni)
- l’infinito è soggetto (prop. soggettiva)/oggetto (prop. oggettiva) del verbo reggente
- il soggetto dell’infinito è sintatticamente autonomo dal soggetto della reggente (anche se coincide) ed è espresso in accusativo (come tutti i termini che concordano col soggetto)

es. dicunt te esse bonum – dicitur te esse bonum

NB: se con un verbo transitivo attivo si ha la presenza di un accusativo e di un infinito, l’infinto ha sempre prevalenza gerarchica sull’accusativo, per cui l’infinito sarà l’oggetto del verbo reggente (proposizione infinitiva oggettiva) e l’accusativo sarà soggetto (o eventualmente oggetto) dell’infinito.

• nella costruzione servile

- il verbo reggente e l’infinito costituiscono un unico predicato
- il soggetto dell’unico predicato è evidentemente uno solo ed è espresso in nominativo (come tutti i termini che concordano col soggetto)

es.: (tu) potes esse bonus – (tu) vis esse bonus

La costruzione servile (che le grammatiche chiamano impropriamente costruzione personale) si ha:

- sempre col verbo possum;
- col verbo volo se il suo soggetto coincide con quello dell’infinito (altrimenti si ha una volitiva);

es.: (ego) volo esse bonus volo ut sis bonus

- talora col passivo dei verbi di dire;

es.: (tu) diceris esse bonus

- spesso col verbo videor (nei significati di ‘si vede bene che’ e ‘sembra che’) 

es.: videtur te esse bonum – (tu) videris esse bonus

NB: la costruzione servile è possibile solo con verbi intransitivi o passivi (se sono transitivi attivi, infatti, l’infinito non può che essere oggetto).