elocutio
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- Categoria: Temi, tesine & blog
- Ultima modifica il Venerdì, 22 Febbraio 2013 10:50
- Pubblicato Martedì, 12 Febbraio 2013 11:41
- Scritto da quomodo
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La elocutio è lo stile della scrittura del testo: in particolare l’uso che si fa da un lato dei procedimenti logici, dall’altro di denotazioni e connotazioni, in rapporto all’oggetto trattato e alle argomentazioni presentate al lettore perché vi aderisca. |
• qui devi far tesoro dei tabù per gli scritti di italiano (nel senso di evitarli, ovviamente)
• controlla molto scrupolosamente l’ortografia, la sintassi e il lessico: mettono in gioco l’immagine di te che ha il destinatario
• controlla che le frasi non siano né troppo lunghe né troppo brevi (3-4 righe per frase di solito vanno bene; se qualche frase è un po’ lunga, controllane molto bene la sintassi e le connessioni interne e esterne)
NB1: l’uso dei deittici (questo, quello, ciò, esso, qua, là, ...) che fanno gli studenti è quasi sempre sbagliato: usali meno che puoi (se in brutta li hai messi, in bella tòglili o sostituiscili)
• controlla di non dire banalità, paralogismi (fallacie logiche), informazioni erronee o false: compromettono l’immagine che il destinatario ha della tua immagine di lui
NB2: controlla sempre accuratamente l’uso che fai dei connettivi di argomentazione (infatti, quindi, dunque, perciò, ...), che devono essere coerenti con il percorso esplicito del testo, e non saltellare qua e là tra referenti mentali impliciti
• controlla di non dire le cose in modo oscuro e contorto: compromettono l’immagine di sé che ha il destinatario
NB3: incipit e explicit sono i punti più delicati, che devono essere chiari ma non banali, belli ma non retorici, perlomeno non spudoratamente (ricorda il ballerino che perde la pantoffola)
NB4: in brutta puoi usare ‘io’ o ‘tu’ tutte le volte che vuoi, ma poi in bella toglili tutti; lo stesso vale per i pronomi dimostrativi (questo, quello, ...), per gli avverbi, le espressioni apodittiche (assolutamente, la verità è, non esiste che sia così, ...): considera la brutta come un magazzino nel quale metti di più di quel che ti serve, perché alla fine è meglio avere troppo e togliere quello che non va, piuttosto di avere poco e doverci mettere dell’altro
• ah! non dimenticare la grafia: non c’è niente di più idiota di un buon tema scritto in maniera illeggibile! (se il tema è brutto...!)