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Manzoni, “Alla sua donna”

Manzoni: non posso intralasciar d’amarte

Un’altra prova giovanile

 

Alessandro Manzoni (1785-1873)
dalle Liriche giovanili
, ix (1802)

 

Nota metrica: sonetto, rime ABBA ABBA CDE CDE.

 

               [ALLA SUA DONNA]
 

   Se pien d’alto disdegno e in me securo
Alteramente io parlo e penso e scrivo
Oltre l’etate e il vil tempo in ch’io vivo,
E piacer sozzo e vano onor non curo;

   Opra è tua, donna, e del celeste e puro
Foco che nel mio petto accese il vivo
Lume de gli occhi tuoi, che mi fa schivo
Di quanto parmi, al tuo paraggio, impuro.

   Piacerti io voglio; né piacer ti posso,
Fin ch’io non sia, ne gli atti e pensier miei,
Mondo così ch’io ti somigli in parte.

   Così per la via alpestra io mi son mosso:
Né, volendo ritrarmene, il potrei;
Perché non posso intralasciar d’amarte.

 

 

 Strutture e connotazioni

Significante.

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