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Categoria: Programma di 5ª
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Ultima modifica il Mercoledì, 28 Maggio 2014 16:44
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Pubblicato Giovedì, 30 Maggio 2013 17:40
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Scritto da quomodo
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Mallarmé: d’un astro in festa illuminato il genio
Ermetismo al limite dell’esoterico
Stéphan MALLARMÉ (1842-1899)
“Quand l’ombre menaça” [Quando l’ombra minacciò] (1883)
Nota metrica: sonetto.
Quand l’Ombre menaça de la fatale loi, Tel vieux Rêve, désir et mal de mes vertèbres, Affligé de périr sous les plafonds funèbres Il a ployé son aile indubitable en moi.
Luxe, ô salle d’ébène où, pour séduire un roi Se tordent dans leur mort des guirlandes célèbres, Vous n’êtes qu’un orgueil menti par les ténèbres Aux yeux du solitaire ébloui de sa foi
Oui, je sais qu’au lointain de cette nuit, la Terre Jette d’un grand éclat l’insolite mystère Sous les siècles hideux qui l’obscurcissent moins.
L’espace à soi pareil qu’il s’accroisse ou se nie Roule dans cet ennui des feux vils pour témoins Que s’est d’un astre en fête allumé le génie.
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(trad. L. Frezza)
Quando minacciò l’ombra della legge ineluttabile un vecchio Sogno, alle vertebre desiderio e ferita, sotto le volte funebri affranto di perire esso in me la sua ala ripiegò ineluttabile.
Lusso! Salotto d’ebano, dove a sedurre un re nella morte si torcono celebrate ghirlande, non siete che superbia mentita dalle tenebre per chi dalla sua fede, solitario, è abbagliato.
Sì, io so che al largo di questa notte la Terra d’un gran falò proietta l’insolito mistero di fra i secoli sordidi che l’oscurano meno.
Lo spazio eguale a sé, che si neghi o s’accresca in questa noia rotea vili fuochi che attestino l’accendersi del genio, luce da un astro in festa.
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(trad. M. Grillandi)
Quando minacciò l’ombra della fatale legge un vecchio sogno, desiderio e male delle mie vertebre, dolente di perire sotto le volte funebri ha ripiegato la sua ala indubitabile in me.
Lusso, o sala d’ebano, dove a sedurre un re si torcono nella morte celebrate ghirlande, voi non siete che un orgoglio mentito dalle tenebre agli occhi del solitario abbagliato dalla sua fede.
Sì, io so che remota da questa notte, la Terra getta di un gran fulgore l’insolito mistero, sotto i secoli sordidi che l’oscurano meno.
Lo spazio uguale a sé, che s’accresca o si neghi ruota in questa noia di spazi vivi che attestano che si è di un astro in festa illuminato il genio.
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• Stèphane Mallarmé = da Digilander.iol.it