Top menu

2009_sorgere_w.jpg2012_campo-papaveri_w.jpg2007_grandepino_w.jpg2009_mantovainrosso_w.jpg2008_controlucemn_w.jpg2010_temporale_w.jpg2011_marina_w.jpg2010_steppa_w.jpg2009_tramonto_w.jpg2012_tre-alberi_w.jpg2011_forza-del-vento_w.jpg2011_paes-invernale-1_w.jpg2008_acquitrino_w.jpg2009_stagno_w.jpg2012_nebbia-su-mantova_w.jpg2009_incendio_w.jpg2008_oltreorizzonte_w.jpg2009_toscanasera_w.jpg2011_schiumadonda_w.jpg2011_settembre_w.jpg2011_cespuglio_w.jpg2009_tramonto2_w.jpg2011_paes-invernale-2_w.jpg2012_squarcio-di-luce_w.jpg2009_sottobosco_w.jpg

Saba, "Ordine sparso"

Saba:

 

Umberto SABA (1883-1957)

da Canzoniere, “Versi militari” (1908)

 

Il sonetto presenta un registro colloquiale e figure sintattiche come l’iperbato che nascondere deve ed enjambements (vv. 1-2-3-5-8-10).

La poesia allude ad un’esercitazione svolta dai soldati durante il servizio di leva. Nel gergo militare “ordine sparso” indica un tipo di schieramento delle truppe sul campo in cui, durante un attacco o ritirata, i singoli soldati procedono da soli, solitamente sparsi per prendere di sorpresa il nemico.

La prima quartina presenta il punto di vista di un soldato impegnato in questa simulazione di guerra che costituisce un gioco bellissimo (v. 3; cfr. ANSELMI-FENOCCHIO, 2007, p. 326). Si capisce oltre che dalle azioni del soldato (sparando, appiatto, sfuggo, nascondere) anche dai versi 3 e 4 che l’atmosfera non è di tensione, paura che caratterizzano una vera battaglia, ma di sorpresa di fervore di chi per la prima volta si mette nei panni del soldato. Questo gioco assicura al soggetto una nuova coscienza di sé e del mondo circostante (cfr. ANSELMI, FENOCCHIO, 2007, p. 327).

La seconda quartina inizia con Pensa in funzione conativa cercando di coinvolgere il lettore e di renderlo partecipe con il suo senso di stupore. La poesia è fondata sulla tecnica dello straniamento, che permette di descrivere e mostrare le cose o i fatti, anche più comuni, come se li vedessero per la prima volta(in questo caso la finzione dell’esercitazione militare). Straniare letteralmente vuol dire rendere estraneo, cioè rappresentare qualcosa di ordinario e conosciuto attraverso un prospettiva insolita (cfr. RAIMONDI, 1978, p. 39).

In particolare nelle ultime due terzine si percepisce uno degli aspetti tipici della scrittura di Saba: tralasciare il punto di vista realistico, orgoglioso degli uomini per assumere una prospettiva più umile e semplice di cui la capra (v.10) e le bestie (v.14) sono i simboli. Nei versi militari si percepisce un nuovo modo di vedere, una nuova dimensione slegate dalle necessità sociali, sopratutto quando il poeta allude alla meraviglia provata nel vedere il terreno (v.12), concepito non come mondo, così come immaginava potesse essere visto dalle bestie (cfr. ANSELMI-FENOCCHIO, 2007, p. 328).

Nota metrica: sonetto, con rime ABBA ABBA CDC DEE.

 

 

ORDINE SPARSO

 

Se sparando mi appiatto entro il profondo
bosco, o sfuggo di corsa ove il sentiero
s’apre, è un gioco bellissimo che invero
la superficie m’innova del mondo.

 

Pensa: è un cespuglio, è un ciottolo rotondo
che nascondere deve il corpo intero.
quel che più pesa diventa leggero
dice il soldato col suo grave pondo.

  Il volo che nel grano entra e poi scatta,
la pecora ricorda che i ginocchi
piega, indi pare che tutta s’abbatta.
  E vedono il terreno oggi i miei occhi
come artista non mai, credo, lo scorse.

Così le bestie lo vedono forse.

 

 Per approfondire