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Gadda, Favuzze barocchette

Gadda: favuzze barocchette

Esempi dello stile inventivo ed espressionista

 

Carlo Emilio GADDA (1893-1973)

da Il primo libro delle favole (1952)

 

22. Il cavallo, mandato nel Carso, traeva una carretta bene leggera al ritorno, tutto affidatosi al giurare della Notte. Ma la perjura Notte gli mancò la parola: e la fascia del mattino che guarda era già sul Veliki. Nati dal cielo del mattino fiori atroci, i latrati delle folgoi.
Agonizzava tra le infinite budella, chiedendo perché, perché.

81. Un generale del Venezuela, ritenuto de’ più fulminei di quella felice repubblica, aveva sette vacche lattifere, che lasciava mungere dall’attendente; vacando egli alle operazioni di guerra. Trovatosi un giorno nella necessità di far fagotto (per caso di forza maggiore) mise in salvo le sette vacche lattifere: abbandonò al nemico trecentomila prigionieri, tremila cannoni.
Questa favoletta ne apprende: che i generali sudamericani sono talvolta dei bei tipi.

92. Uno scolaro vide un poeta: e si domandò atterrito: «Ma non bastava l’Iliade?»

93. La Gilda, mentre pregava Iddio, divorava col guardo un giovane bello e fatale. E ciò tutte le feste, al tempio. Quel giovine, ch’era un duca, in un primo atto l’amò, in un secondo la piantò.
Questa favoletta ne sussurra: che il fare un pasticcio di Dio e del giovane bello e fatale è operazione priva di rigore logico.

97. Il canarino, volendo fare della critica, cominciò a provare il becco su di un osso di seppia.

117. Lamenta circa ‘l poeta Petrarca il poeta Carducci, leggitore sommo allo Studio, che ‘l vulgare dell’italiani si credano, per ignoranza delle cose notabili d’ogni poeta, lui esser suto «un canonico grasso vagheggiator di femine: e non fu mai prete!»
La qual favola ne suade a ritenere: che qual suspira anni di Dio quarantasette pieni rifiniti appreso a una femmina, e ‘n vita e ‘n morte di lei, mai non arrivando quella opprimere viva, e morta lasciarle pace nella sepoltura, l’italiani lo fanno canonico.
Et anco di gran ciccia.

140. La viola mammola, ad assecurare sua verginità, si asconde fra l’erbe.
Questa favola ne adduce: o quelle vergini! l’erba l’è ben fatta per voi.

166. La madre avea veduto rinvenire dallo strazio i figli degli altri: ma non invidiò a nessuno.

184. Il topo delle chiaviche, tesoreggiando li enunciati della scienza demografica del Merda, propagò sua stirpe in nel canale redefosso, ciò è il ri-scavato.