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Memoria d’oblio

Ecco perché la parte migliore della nostra memoria è fuori di noi, nel soffiare d'un vento di pioggia, nell'odor di rinchiuso d'una camera o nell'odore d'una prima fiammata, dovunque ritroviamo di noi stessi quel che la nostra intelligenza, non sapendo come impiegarlo, aveva disprezzato: l'ultima riserva del passato, la migliore, quella che, quando tutte le nostre lacrime sembrano esaurite, sa farci piangere ancora. Fuori di noi? In noi, per meglio dire, ma sottratta ai nostri stessi sguardi, in un oblio più o meno prolungato.

Marcel Proust (1871-1922)
da Alla ricerca del tempo perduto