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accento tonico

L’accento tònico (o principale) di una parola è la vocale che viene pronunciata con maggiore intensità della voce rispetto alle altre, traendone un particolare risalto. La lingua italiana ha un accento di tipo intensivo (o dinamico), che consiste appunto nell’aumento della energia di emissione (talora combinato con parziale elevazione e/o prolungamento). Esistono anche, specie nelle parole lunghe o composte, accenti secondari, che sono comunque subordinati al principale (es. càpostazióne, velocìssimaménte).

Il latino e il greco (tra le lingue moderne, lo svedese e il cinese) avevano invece un accento musicale (o cromatico), che consiste in una modificazione dell’altezza del suono vocalico, come rivelano in origine gli accenti grafici: acuto -´- che indica una ascesa (intervallo ascendente); grave -`- per una discesa (intervallo discendente); circonflesso -^- per una ascesa seguita da una discesa.

Non si deve confondere l’accento tonico con la quantità delle vocali e delle sillabe, che riguarda non l’intensità ma la durata della loro pronuncia (prosodia).

Posizione dell’accento tonico

Rispetto alla posizione dell’accento tonico, le parole italiane possono essere classificate in:

• tronche (ossìtone, ultimali): hanno l’accento sulla vocale dell’ultima sillaba; nei polisillabi va segnato graficamente (dirò, Perù); nei monosillabi l’accento è scritto solo eccezionalmente nei casi circoscritti elencati sopra (accento grafico);
• piane (parossitone, penultimali): accentate sulla penultima sillaba (càsa, tritòlo, fàbbro); in italiano sono le più numerose;
• sdrucciole (proparossitone, terzultimali): accentate sulla terzultima sillaba (antipàtico, meritàtelo, fàbbrica); dopo le parole piane, sono le più numerose;
• bisdrucciole (quartultimali): accentate sulla quartultima sillaba (lasciàtemeli, dimenticàndosene, càlcolano); sono piuttosto rare e quasi tutte composte con pronomi;
• trisdrucciole (quintultimali): sono ancora più rare e sempre composte (mèritatelo, càlcolameli);
• altre forme con accenti ancora più arretrati si hanno in parole decisamente curiose, quasi sempre inventate per gioco (rincantùcciolanomisi, stalagmìtificanomisi, Boito).