cursus
- Dettagli
- Categoria: Metrica
- Ultima modifica il Domenica, 03 Marzo 2013 13:00
- Pubblicato Domenica, 28 Settembre 2008 08:57
- Scritto da quomodo
- Visite: 3343
Nella prosa ritmica medioevale più alta ed elegante, il cùrsus è la disposizione ritmica del periodo o delle ►clausole, secondo determinate leggi di distribuzione di toniche e atone (►arsi/tesi).
Alla fine del secolo XI le Artes dictaminis, nell’ambito di una regolamentazione retorica e ritmico-musicale della prosa, teorizzarono e istituzionalizzarono il cursus. Le clausole (clausolae) più frequenti sono ( − = sillaba tonica; ∪ = atona; | = fine di parola):
• cursus planus: polisillabo piano più trisillabo piano (es. retributi-ónem merétur = –́ ∪|∪ –́ ∪)
• cursus tardus (o ecclesiasticus o durus): polisillabo piano più quadrisillabo sdrucciolo (es. commodi-tàtis intúitu = –́ ∪|∪ –́ ∪∪)
• cursus velox: polisillabo sdrucciolo più quadrisillabo piano (es. èxitum sortiúntur = –́ ∪∪ | − ∪ –́ ∪)
• cursus trispondaicus: polisillabo piano più quadrisillabo piano (–́ ∪ | − ∪ –́ ∪)
Altri espedienti del cursus sono l’uguaglianza sillabica tra i vari membri del periodo, o isocolia (►colon) e, eventualmente, come caso estremo di parallelismo, la ►rima tra i cola della frase. Nella sua prosa latina Dante impiegò in modo non uniforme né per regolarità né per frequenza le forme più tipiche delle clausole. Tutt’altro che certo è l’uso di altri tipi di clausole, come pure il loro impiego nella prosa degli autori volgari.