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fonema

Il fonèma è la più piccola unità sprovvista di senso che si possa delimitare nella catena parlata, ossia un suono elementare quando assume una funzione fonologica distintiva, cioè linguisticamente rilevante.

Benché tutti i suoni pronunciabili siano molti, il numero dei fonemi in ogni lingua è piuttosto ristretto (circa tra 20 e 50): si limitano ai suoni utilizzati nell’ambito di quella lingua come componenti delle unità semantiche con valore distintivo (ad es. nelle lingue neolatine o anglosassoni non interessa che una -r- sia pronunciata come in italiano o come in francese o in spagnolo o in inglese, ma solo che sia riconoscibile come -r- piuttosto che – poniamo – come -s- o come -v-, così da poter distinguere caro da caso, ruota da vuota, ecc.).

Tradizionalmente i fonemi sono distinti in vocali (fonemi di base, senza i quali non si ha sillaba, e che possono costituire sillaba da soli) e consonanti (che possono trovarsi prima e/o dopo una vocale); dunque la sillaba è un segmento della catena parlata costituito essenzialmente da una vocale, che può comporsi con una consonante precedente, o con una seguente, o con ambedue; è aperta la sillaba che finisce con la vocale, e chiusa la sillaba che finisce con una consonante.

Ciascun fonema nella sua fase di pronuncia ha una durata temporale, che è massima nella vocale, minore nella consonante di chiusura e irrilevante nella consonante di inizio: ciò comporta una percettibile differenza di durata nella pronuncia della sillaba, come si vede dai tre esempi seguenti, tutti di 5 sillabe: filii tui; veni domine; non confundentur. È su questi principi che si basa la ►prosodia della lingua latina.