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trovatori - trovieri

Dal termine tecnico provenzale di trobar, che significa comporre poesia lirica da cantare accompagnandosi con uno strumento solistico (liuto), deriva il nome di trovatori ai poeti in lingua d’oc (provenzale), e poi quello in francese di trovieri (in area germanica assumeranno il nome di Minnesänger, ossia cantori d’amore).

In base ai contenuti e alle forme delle composizioni pervenuteci, di solito piccole composizioni suddivise in stanze con mezza strofa di chiusura, si distinguono diversi generi poetici; un elenco puramente esemplificativo può essere il seguente (i nomi sono riportati in provenzale e in francese):

canso (chanson): la canzone, il genere più usato, è il componimento amoroso per eccellenza, di cinque o sei stanze costruite sulle stesse rime;
alba (aube): canto mattutino di risveglio e commiato degli amanti;
serenata: descrive le pene del cavaliere innamorato;
tenso o joc partit (jeux-partis): tenzone o gioco delle parti, è un componimento in forma di dialogo, che permetteva a vari trovatori di dibattere a gara su questioni d’amore;
pastorela (pastourelle): dialogo fittizio fra un cavaliere (il poeta) e una pastorella, che ne respinge o ne accetta le proposte d’amore;
sirventese: componimento aulico di contenuto politico o morale;
planh (lament): compianto funebre per la morte di un personaggio;
plazer: elenco di cose piacevoli;
enueg: elenco di cose spiacevoli;
balada (balade): canzone da ballare;
lai: poesia di argomento prevalentemente cavalleresco ed eroico.

Accanto alle forme vocali, compaiono anche due forme strumentali riferibili a danze: estampida e ductia.

Il tema dell’amore appagato o più spesso non appagato è decisamente dominante; ma non sono esclusi altri temi, come richieste di consigli, questioni di etica amorosa o sociale, questioni politiche.