Si dice catacrèsi una ►metafora o ►metonimia di uso talmente corrente da non essere più avvertita come tale (fossilizzata nello standard della lingua comune).
È una specie di connotazione originaria, diventata denotazione nell’uso. Ciò accade soprattutto quando l’estensione connotata del senso colma la mancanza di una parola o espressione specifica (lacuna semantica).
Esempi
• catacresi metaforica: collo di bottiglia - piede del tavolo - lingua di fuoco - denti di sega - testa (dal latino ‘pentola di coccio’, nello stesso senso in cui si userebbe oggi zucca).
• catacresi metonimica: mangiare un piatto e bere un bicchiere - sono catacresi metonimiche anche molti dei termini che definiscono la condizione psicofisica della persona: umore, temperamento, sanguigno, bilioso, d’umor nero (atrabiliare) o melanconico (melancolico), flemmatico, gioviale, saturnino, ecc., tutti dipendenti dalla teoria galenica ‘degli umori e del temperamento’.
• catacresi sinestetica: suono alto, basso, acuto, grave - colore caldo, freddo.